CAP 4 Flashcards

(4 cards)

1
Q

CARATTERISTICHE CALCOLO DEI COSTI DI UNA COMMESSA O PER SINGOLE UNITÀ

A

Nel calcolo dei costi di una commessa, si distinguono due tipi di costi: Costi diretti, che sono facilmente attribuibili alla singola commessa (come materiali o manodopera specifici); Costi indiretti, che sono comuni a più commesse e vengono assegnati alla singola commessa tramite un Coefficiente di Allocazione (CDA).
Il processo di calcolo dei costi per commessa prevede alcune fasi: prima si identificano le commesse e si assegna a ciascuna un codice di riferimento. Poi si crea una scheda di commessa, si raccolgono i dati sui costi elementari e si calcola la somma dei costi per ottenere il totale relativo a quella commessa. Le problematiche principali riguardano: per i costi diretti, la difficoltà nel misurare correttamente i fattori, definire volumi e criteri di consumo; per i costi indiretti, la scelta del metodo di calcolo (costo pieno o altro), delle basi di allocazione e del modo di aggregare i costi.

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2
Q

CONFIGURAZIONI DI COSTO

A

Le configurazioni di costo rappresentano i vari modi in cui possiamo raggruppare i costi elementari (materie, manodopera, ecc.) legati a un prodotto, in base allo stadio del processo produttivo considerato. Esistono due grandi categorie: Costi completi di produzione, che includono tutti i costi sostenuti per realizzare il prodotto; Costi parziali, che includono solo una parte dei costi (per esempio solo quelli variabili, o solo i diretti).
Le configurazioni principali sono:
Costo primo: È la somma dei costi diretti di trasformazione, cioè quelli legati esclusivamente al singolo prodotto. materie prime e manodopera diretta.
Costo diretto di fabbricazione: Comprende il costo primo + altri costi diretti di trasformazione (come utensili specifici usati per un solo prodotto). legno (materia prima), operaio (manodopera diretta) e vernice dedicata solo a quella produzione.
Costo variabile di fabbricazione: Oltre ai costi diretti, include anche i costi variabili legati alla produzione, come energia o materiali consumabili. consumo elettrico delle macchine usate per produrre la sedia.
Costo variabile aziendale: Include tutti i costi variabili aziendali (di fabbricazione e non), quindi anche quelli generali come spedizioni o commissioni variabili. energia per produzione + trasporto variabile in base ai volumi.
Costo pieno di fabbricazione: Somma dei costi variabili di fabbricazione + costi fissi (quote di ammortamento, stipendi fissi, ecc.) legati solo alla produzione. costi elettrici + quota annuale di manutenzione macchinari.
Costo pieno aziendale: Comprende tutti i costi aziendali: diretti, indiretti, fissi, variabili, legati sia alla produzione che ad aspetti generali (marketing, amministrazione). materie prime, stipendi, bollette, pubblicità e costi amministrativi legati alla sedia.
Infine, ci sono due principali approcci al sistema di costing:
Full costing → Tiene conto di tutti i costi (diretti e indiretti) attribuiti al prodotto, usando basi di ripartizione. assegna una quota di spese generali a ogni prodotto venduto.
Direct costing → Considera solo i costi diretti e non usa basi di ripartizione per quelli indiretti. attribuisce solo materie prime e manodopera al prodotto, escludendo affitto o pubblicità.

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3
Q

PROBLEMATICHE RELATIVE AL CALCOLO DEI COSTI PER PROCESSO

A

Nelle aziende che lavorano per processo, la produzione è continua e uniforme, quindi è difficile distinguere i costi per singolo prodotto. L’obiettivo principale è quello di calcolare un costo unitario medio di prodotto, che si ottiene dividendo i costi totali del reparto per la quantità prodotta. Una delle principali difficoltà è che nei reparti possono esserci prodotti in diverse fasi di lavorazione: prodotti finiti, rimanenze, scarti e lavorazioni in corso. Per risolvere questo problema si usano le UEP (unità equivalenti di produzione), che tengono conto della percentuale di lavorazione raggiunta. Una volta calcolate le UEP, si può ottenere il costo medio per unità dividendo i costi totali per il numero di UEP. Per farlo, si può usare il metodo della media ponderata (MEP), che considera sia i prodotti già presenti all’inizio del periodo sia quelli nuovi, oppure il metodo FIFO, che distingue i costi delle rimanenze da quelli della nuova produzione.

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4
Q

CALCOLO DEL COSTO DEI PRODOTTI CONGIUNTI

A

Il calcolo del costo dei prodotti congiunti riguarda quei processi produttivi che generano più prodotti contemporaneamente a partire dagli stessi materiali o lavorazioni. Questo può accadere per motivi economici (prodotti venduti insieme) o produttivi (prodotti generati insieme durante la trasformazione). Nel primo caso, i prodotti sono considerati congiunti nella fase di vendita, anche se non vengono realizzati nello stesso momento. In questa situazione, i costi vengono assegnati in base a criteri economici o fisici, come il valore delle vendite o la quantità prodotta. Nel secondo caso, i prodotti sono congiunti già nella fase di produzione, perché si ottengono insieme e in quantità fisse. Si parla allora di prodotti congiunti tecnicamente. Qui si distinguono:
i prodotti congiunti in senso stretto, con valori di vendita simili;
i prodotti principali e sottoprodotti, quando uno ha valore molto maggiore dell’altro.
Nel calcolo, se si ha a che fare con sottoprodotti, si può scegliere se attribuire loro un valore e sottrarlo dal totale, oppure imputare tutti i costi ai prodotti principali.

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