CAP 2 Flashcards

(6 cards)

1
Q

IMPUTAZIONE DEI COSTI INDIRETTI

A

Per assegnare i costi indiretti ai prodotti, bisogna scegliere un criterio o una base da usare per calcolare quanto costo spetta a ciascun prodotto. I criteri di imputazione spiegano come un fattore produttivo dà utilità al prodotto. Possono essere:
Funzionale → considera il fattore come qualcosa da cui escono i prodotti, utile per produzioni tutte simili.
Esempio: un forno industriale che sforna solo pane.
Operativo → vede il fattore come uno strumento che fornisce servizi, adatto a elementi che lavorano a tempo o quantità.
Esempio: un tornio usato per pezzi diversi, attivo per tot ore.
Strumentale → considera il fattore come qualcosa che serve a far funzionare altri fattori produttivi.
Esempio: un impianto elettrico che alimenta vari macchinari.
Le basi di imputazione sono numeri che misurano l’utilità (es. ore, quantità, valore), e possono essere fisiche (volume di produzione, volume della materia prima lavorata, ecc.) o a valore (costo primo, margine di contribuzione, ricavi delle vendite). Si deve, poi, procedere alla costruzione di un coefficiente di imputazione, il quale può essere a base unica (es. solo le ore di manodopera) o a base multipla (es. ore + quantità + valore della produzione).

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2
Q

ORIENTAMENTO FUNZIONALE

A

L’Orientamento funzionale riguarda le modalità di attribuzione dei costi indiretti all’unità di prodotto. L’imputazione dei costi indiretti, può avvenire utilizzando diversi metodi: il metodo orientato alle risorse (si basa su quanto e come vengono usate le risorse aziendali), il metodo orientato ai fattori produttivi (si guarda a quali fattori produttivi sono stati impiegati nei diversi processi) e il metodo di orientamento funzionale (si basa sulla separazione dei costi relativi ai processi di trasformazione fisica dai costi generali. Prende i costi indiretti dal comitato di gestione e li ripartisce in classi in base all’area funzionale in cui il fattore produttivo viene usato.).

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3
Q

MATRICE DEI COSTI

A

Il calcolo dei costi con la localizzazione si sviluppa in tre stadi e si conformano tre matrici di costo:
1. Matrice della localizzazione o MATRICE F/C: tabella che mette sulle righe gli elementi di costo e sulle colonne i centri di costo
2. Matrice dei ribaltamenti o MATRICE C/C: caso in cui ci sono centri di costo che danno la loro utilità ad altri centri di costo; i costi di tali centri devono essere prima attribuiti ai centri operativi e poi si ha il costo totale di funzionamento dei centri produttivi che contiene i costi inizialmente attribuiti ai centri e i costi indiretti
3. Matrice delle imputazioni finali o MATRICE C/P: tabella che ha sulle righe i centri di costo e sulle colonne la produzione, i cui costi verranno imputati come nel caso dell’imputazione dei costi

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4
Q

LOCAZIONE DEI COSTI

A

La locazione dei costi consiste nella misurazione delle risorse consumate nei singoli centri. Sono attribuiti ai centri di costo tutti i costi che riguardano la gestione economica caratteristica, concorrono a determinare il risultato operativo, si riferiscono a fattori produttivi i cui processi di impiego risultano connessi alle operazioni svolte da uno o più centri di costo. I costi localizzati nei centri di costo possono essere: specifici se esclusivamente riferibili ad un dato centro di costo, comuni se si riferiscono a risorse consumate da più centri di costo.

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5
Q

IMPUTAZIONE DIRETTA DEI COSTI INDIRETTI

A

Nel metodo direct costing, se non si analizza il singolo prodotto ma un intero livello di produzione, si possono individuare dei costi indiretti fissi (es. costi di struttura) che si comportano come costi diretti. Questi costi vengono attribuiti completamente e direttamente alla produzione specifica che si sta analizzando.
Esempio: il costo di un caporeparto che lavora solo per una linea di produzione può essere imputato direttamente a quella linea.

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6
Q

DIFFERENZA TRA CENTRI DI SERVIZIO AUSILIARI E CENTRI DI SERVIZIO COMUNI NELLA LOCALIZZAZIONE DEI COSTI

A

I centri ausiliari sono unità operative che aiutano altri centri di costo. Offrono un supporto indiretto per far funzionare gli altri reparti.
Esempio: l’officina interna che fa manutenzione ai macchinari di produzione
I centri di servizio comuni sono unità organizzative che forniscono un’utilità a più reparti, ma non si può misurare esattamente il servizio dato a ciascuno.
Esempio: la portineria aziendale o la mensa interna.

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