lezione 12 Flashcards

(25 cards)

1
Q

particolarità della reduplicazione

A

uno dei pochissimi temi che sono stati affrontati in profondità nella linguistica tipologica. nella semantica di molte lingue indica intensificazione.

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2
Q

cosa può veicolare la reduplicazione

A

sia intensificazione sia approssimazione, sia con reduplicazione continua che discontinua a dipendenza della lingua

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3
Q

come funziona la reduplicazione per le lingue europee?

A

per molte di queste si dice che non è un processo produttivo

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4
Q

c’è la reduplicazione in italiano?

A

se lo intendiamo come processo strettamente morfologico no, ma in un’ottica più ampia se si rinuncia a una rigida divisione tra “reduplicazione” (morfologica) e “ripetizione” (sintattica) notiamo che ci sono una serie di pattern meritevoli di indagine

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5
Q

dove si riscontrano i valori approssimanti nella reduplicazione?

A

Valori approssimanti si riscontrano sia nella reduplicazione ‘canonica’ sia in quella ‘non-canonica’ (Stolz 2018), compresa la cosiddetta ‘reduplicazione discontinua’ (Mattiola & Masini 2022), che si configura come una reduplicazione “where other morphological material may appear between the reduplicant and the base”

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6
Q

pattern di approssimazione con reduplicazine in italiano

A

N-non-N, formato da un nome reduplicato con l’avverbio di negazione non interposto che dà luogo a un nominale complesso. viene identificato tramite lo studio sui corpora

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7
Q

caratteristiche del pattern N-non-N

A

è un pattern produttivo in italiano:
Ci sono moltissime neo-formazioni, anche estemporanee
N-non-N seleziona preferibilmente nomi ‘corti’ (bi/trisillabici)
Le proprietà formali e semantiche del pattern non sono del tutto predicibili
ci sono alcuni item con frequenza molto elevata ma molti a bassa frequenza, nuove formazioni che non si consolidano. per il resto non ha grandi restrizioni, è produttivo sia con nomi concreti che astratti

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8
Q

caratteristiche della semantica di N-non-N

A

complessa e non predicibile, la lettura non è letterale anche sommando le varie parti del pattern. l’interpretazione non è mai letterale e dipende fortemente dal contesto.
In generale, il pattern N-non-N opera una ‘approssimazione’ del concetto veicolato da N, producendo una semantica non strettamente composizionale

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9
Q

cosa si intende per proprietà semantiche non predicibili del pattern N-non-N

A

Il significato che emerge in queste espressioni può essere molto complesso e specifico: Questo innesca un’interpretazione non letterale, non sempre facile da prevedere e fortemente dipendente dal contesto

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10
Q

che tipo di valore veicola il pattern N-non-N

A

un valore di non-prototipicità: Costruisce un concetto (basato su N) che è un’istanza (molto) periferica della categoria
N, per qualche motivo che deve essere ricostruito dal lettore/interlocutore. Il tipo di ‘deviazione’ dal prototipo messa in atto dal pattern non è sempre di facile definizione e può cambiare da contesto a contesto

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11
Q

cosa succede quando costruisco un pattern N-non-N

A

viene costruito un concetto che è un esemplar periferico della categoria, ma il motivo per cui il concetto è periferico va interpretato dall’interlocutore in base al contesto di riferimento.

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12
Q

cosa si intende per linee di deviazioni?

A

quando uso il pattern N-non-N il range del contesto è molto ampio, ma ci sono delle linee di deviazioni dallo standard che sembrano essere una tendenza

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13
Q

quali sono le principali linee di deviazione dallo standard

A

-la mancanza di una o più proprietà salienti/definitorie di N
- la mancanza di uno o più parti/ingredienti salienti di N
- la mancanza di una funzione/scopo condiviso con N
- la mancanza dei processi/fattori che creano N, pur avendo magari una funzione simile

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14
Q

cosa ci ricordano queste deviazioni?

A

I qualia di Pustejovsky (1995)

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15
Q

altro tipo di reduplicazione nominale

A

reduplicazione semplice per cui semplicemente ripeto il nome in questione

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16
Q

che rapporto c’è tra questi due pattern di reduplicazione?

A

sono due strutture semanticamente opposte: il primo pattern (N-non-N) indica approssimazione, il secondo prototipicità.

17
Q

qual è il valore della reduplicazione nominale semplice?

A

se ne parla come se indicasse intensificazione, ma indica anche l’essere prototipo stesso. Se l’approssimazione e l’intensificazione sono espresse in molte lingue da un’enorme varietà di mezzi (morfologici, lessicali, sintattici, prosodici), la prototipicità sembra essere meno espressa e quindi viene studiata meno

18
Q

si indica il prototipo nel sistema lingua?

A

Normalmente, nella modulazione della referenza si attenua/approssima da un lato, e si intensifica dall’altro, mentre il prototipo (o «norma» o «standard» o «default») viene dato per scontato

19
Q

in quale quadrante dovrebbe trovarsi la prototipicità?

A

se si trattasse di una funzione valutativa a sé stante, apparterrebbe al quadrante qualitativo positivo come l’intensificazione perché percepita come qualcosa di opposto all’approssimazione.

20
Q

come distinguo prototipicità e intensificazione?

A

non sempre metto il focus sul prototipo intensificandolo, anche se sono due operazioni che si accavallano e sono entrambe positive. restano difficili da distinguere.

21
Q

come si marca la prototipicità?

A

Nel Grandi & Körtvélyessy (2015) sono poche le lingue per le quali viene identificata una costruzione morfologica che veicola il valore di autenticità/prototipicità, che può però essere espressa attraverso vari altri mezzi

22
Q

come si esprime la prototipicità in italiano?

A

Una primissima esplorazione rivela che la prototipicità può essere espressa attraverso vari mezzi:
- Tra quelli morfologici troviamo la già citata reduplicazione nominale
- Sempre in ambito morfologico, il caso del suffisso -issimo aggiunto a nomi pare avere una funzione simile, anche se non identica
- Tra i mezzi lessicali troviamo, ad esempio, gli aggettivi vero e vero e proprio che in alcune lingue diventano anche marche morfologiche
- strategie che fanno appello al concetto di completezza
- strategie che fanno appello al concetto di giusto
- strutture che fanno appello a concetti metalinguistici come “con la X maiuscola”

23
Q

differenza tra reduplicazione nominale e suffisso -issimo

A

il secondo ha un effetto più intensificante, anche se nel nome questa funzione è molto meno marcata che nell’aggettivo

24
Q

rapporto marche di approssimazione da un lato e di prototipicità dall’altro

A

i dominii sorgenti sono concettualmente opposti: per esempio usiamo falso per la prima e vero per la seconda, o quantità piena contro quantità parziale.

25
rapporto tra reduplicazione e base nominale
la reduplicazione assume valori diversi in base al nome a cui si attacca: per esempio cambia da nomi comuni a nomi propri in cui stringe la referenza molto meno perché già univoca e non possiede molti esemplari nel prototipo.