Sport - Cap. 8 - Esercizio fisico e benessere psicologico Flashcards

(7 cards)

1
Q

In quali categorie può essere distinta l’attività motoria?

A

Definita generalmente come “ogni movimento corporeo che produca un sostanziale aumento della spesa energetica a riposo, tale da produrre benefici sul piano della salute”.

Può essere distinta in:
1. “attività fisica non strutturata”: comprende tutte le attività abituali della vita quotidiana che richiedono un dispendio di energia (camminare, fare le scale, praticare giardinaggio, attività domestiche)

  1. “attività fisica strutturata”: anche detta esercizio fisico, ed è definita come un’attività pianificata, strutturata, ripetitiva e intenzionale, che ha come fine il mantenimento o il miglioramento della forma fisica.
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2
Q

Quali conclusioni possono essere tratte dagli studi che mettono in relazione l’attività motoria e il funzionamento cognitivo, e quali sono le principali critiche che possono essere mosse dal punto di vista metodologico a questi studi?

A

Le meta-analisi hanno mostrato che gli effetti maggiori sul funzionamento cognitivo vengono ottenuti con programmi di esercizio regolare, piuttosto che con sessioni acute, e che il livello di fitness generale è correlato agli effetti cognitivi.

Critiche: meta-analisi su studi non sperimentali, no assegnazione casuale dei partecipanti; in genere, chi pratica esercizio fisico regolare ha uno SES e un livello culturale maggiore.

Una meta-analisi con studi solo sperimentali (solo 17): l’effetto si riduce ma rimane significativo. L’effetto è però indipendente dal numero di settimane di esercizio e dalla frequenza settimanale –> sembra che l’effetto cognitivo non sia legato al livello di fitness. L’esercizio influisce sulla cognizione in maniera parallela alla fitness.

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3
Q

Quali sono le caratteristiche dell’esercizio fisico che permettono di ottenere i massimi benefici considerando il tono dell’umore?

A

L’esercizio fisico, per produrre i massimi benefici psicologici, dovrebbe essere:

  • divertente
  • non competitivo (no competizione interpersonale)
  • aerobico
  • media intensità

rispetto alla durata: i dati sono contradditori, alcuni autori sottolineano come anche una camminata di 5 minuti possa apportare benefici, altri arrivano a 60 min

frequenza: regolare, in primis per minimizzare lo sforzo fisico e i dolori muscolari, e quindi di rendere più piacevole l’attività

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4
Q

Descrivete i principali aspetti che permettono di analizzare la relazione tra esercizio fisico e risposta agli stimoli stressanti.

A

I principali aspetti sono due:
1. le risposte fisiologiche agli agenti stressanti (frequenza cardiaca, pressione sanguigna, risposte respiratorie, livelli di catecolamine - nelle urine). In questo caso, si ritiene che l’esercizio possa allontanare la soglia della zona di pericolo, entro cui un’attivazione fisiologica dettata dallo stress è dannosa per l’individuo.

  1. percezione soggettiva dello stress (primaria valutazione cognitiva dello stressor; secondaria valutazione di risorse e risposte di coping)
    In questa visione, l’esercizio sembra agire offrendo all’individuo una risposta di coping centrata sull’emozione (induce rilassamento, regola le emozioni), ma anche aumentando le risorse di coping, in quanto l’esercizio fisico può influenzare il concetto di sé e l’autoefficacia.
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5
Q

Come può essere definita l’autoefficacia? Quali sono le sue relazioni con l’esercizio fisico?

A
Secondo Bandura (1977) l'autoefficacia è "l'insieme delle credenze circa le proprie capacità di eseguire un compito o, più specificatamente, di adottare con successo un determinato comportamento". 
L'autoefficacia si forma:
1. sulla base delle prestazioni precedenti
2. tramite osservazione del comportamento altrui (esperienza vicaria)
3. persuasione verbale
4. percezione di segnali che provengono dal corpo (contrazioni, sudorazione)

L’autoefficacia è sia un precursore che un prodotto dell’esercizio fisico:
- alta autoefficacia relativa a un dato compito motorio aumenta la probabilità di cimentarsi per la prima volta (in particolare l’autoefficacia fisica) ma anche ripetutamente, con costanza e impegno, in quel dato compito, e di resistere agli ostacoli (efficacia autoregolativa)

  • l’esercizio fisico può agire in direzione di un miglioramento della percezione delle proprie capacità personali
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6
Q

Descrivete i principali modelli che sono stati sviluppati per chiarire la relazione tra esercizio fisico e autostima.

A

Autostima: “la consapevolezza dei beni da noi posseduti” (Campbell, 1994)

In genere la relazione (circolare) tra autostima (A) ed esercizio (E) si inquadra entro due ipotesi:
1. autostima –> esercizio. Ipotesi dell’autoaccrescimento: nel tentativo di accrescere o mantenere la propria concezione di sé positiva si cimentano in attività-sfide esaltanti

  1. esercizio –> autostima. Ipotesi dell’intervento. L’esercizio elevando le competenze, eleva la percezione di sé.

I modelli che entrano nel merito sono:
- Sonstroem (1997): la relazione tra A e E è mediata dalla competenza fisica percepita, che a sua volta influenza attrazione verso E, e dunque la pratica e la competenza fisica –> circolo virtuoso

  • Shavelson et al. (1976): concetto di sé organizzato in forma gerarchica (componenti e sottocomponenti). In questa visione il concetto di “sé fisico” e composto da due elementi diversi “abilità fisica” e “apparenza fisica”. Le sottocomponenti di queste variano molto nel corso degli anni, e possono cambiare i criteri di valutazione (es. risultati sportivi, superamento delle proprie capacità, confronto coi coetanei)
  • EXSEM (Exstensione of the self esteem model):
    Autostima in funzione del “Valore associato al proprio fisico”, che è a sua volta in funzione di: Competenza fisica percepita, Condizione fisica, Vigore, Attrazione del proprio corpo. Questi elementi sono tutti legati all’autoefficacia (l’Attrazione del proprio corpo in misura minore, ed è per questo che è considerata una forte variabile intererente) –> es. vai in palestra per diventare più attraente, non ci riesci, ti prendi male anche se l’autoefficacia è a bomba.
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7
Q

Quali questionari sono stati usati in ambito sportivo per misurare la percezione del Sé fisico?

A

Sono utili per indagare e per comprendere il ruolo delle diverse sfaccettature del Sé fisico nella pratica e nel mantenimento dell’attività fisica

  • PSPP (Physical Self-Perception Profile)
  • PSDQ (Physical Self-Description Questionnaire)
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