ch7 Flashcards
(8 cards)
Il governo dell’ambiente
La gestione delle funzioni amministrative legate all’ambiente è complessa, data la molteplicità dei fenomeni e dei livelli territoriali di governo. La base
costituzionale per questa gestione è l’art. 97 della Costituzione italiana, che richiede che l’organizzazione dei pubblici uffici assicuri il buon andamento dell’amministrazione. Questo richiede la corrispondenza tra l’organizzazione e la cura di specifici interessi, oltre all’imparzialità.
L’eterogeneità dei problemi ambientali
I problemi ambientali sono estremamente vari,
coinvolgendo una vasta gamma di organismi viventi e habitat. Questa diversità genera livelli di complessità differenti, rendendo difficile determinare l’oggetto e il soggetto delle funzioni amministrative
L’approccio gerarchico ed il coordinamento
Per affrontare questa complessità, è stato proposto un approccio gerarchico, organizzando i fenomeni ambientali in sistemi e sottosistemi. Tuttavia, date le interazioni tra i diversi sistemi e le diverse scale di sviluppo, è necessario un coordinamento per garantire un’efficace risposta amministrativa.
Il Ministero dell’Ambiente
Nel 1986 è stato istituito il Ministero dell’Ambiente, segnando un momento importante per l’attribuzione di una specifica rilevanza istituzionale alle questioni
ambientali. Questo Ministero è responsabile di una serie di compiti, tra cui la vigilanza sull’ambiente, la divulgazione di informazioni ambientali e la prevenzione delle violazioni ambientali.
Prima della sua costituzione i compiti in materia ambientale di competenza dello Stato erano spalmati tra vari altri ministeri in modo non sempre chiaro e definito. In un primo momento il processo di unificazione funzionale non riuscì affatto poiché a causa delle forti resistenze delle diverse amministrazioni, gran parte delle competenze erano rimaste saldate ancora agli originari Ministeri. In effetti, la legge istitutiva attribuì al ministero dell’ambiente funzioni di indirizzo, promozione consulenza e coordinamento generale delle attività pubbliche e private.
Ma attraverso tale ruolo esso non riuscì quasi mai a proporsi come reale centro di imputazione dell’interesse ambientale. Soltanto nel corso degli anni 90 si è assistito a un fenomeno di effettiva estensione delle competenze del ministero che ha così assorbito le funzioni connesse con l’assetto e la gestione del territorio e delle risorse che prima erano di competenza esclusiva degli altri Ministeri
Il Ministero per la Transizione Ecologica
Nel 2021, il Ministero dell’Ambiente è stato
trasformato nel Ministero per la Transizione Ecologica, con l’obiettivo di integrare la prospettiva ecologica in ogni aspetto della programmazione economica e della pianificazione del territorio.
Il Comitato interministeriale per la transizione ecologica
Per coordinare le politiche ambientali, è stato istituito il Comitato interministeriale per la transizione ecologica, presieduto dal Presidente del Consiglio o dal Ministro della transizione ecologica. Questo
comitato coordina le politiche riguardanti la riduzione delle emissioni di gas serra, la mobilità sostenibile e altre questioni ambientali.
L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA)
L’ISPRA svolge un ruolo ausiliario nel supporto al Ministero per la Transizione Ecologica, fornendo ricerca, consulenza e monitoraggio in diversi settori ambientali.
T.U.A
Il Decreto legislativo n. 152 del 2006, noto come “codice” dell’ambiente, fornisce una cornice normativa per la tutela ambientale. Questo decreto stabilisce principi generali e norme per la gestione ambientale, incluso il principio di sussidiarietà, che richiede che le
funzioni amministrative siano assegnate al livello di governo più vicino ai cittadini, salvo che ciò non sia inadeguato rispetto agli obiettivi ambientali.