meningiti Flashcards

1
Q

definizione

A

Processi flogistici a carico delle meningi, sono per la stragrande maggioranza a eziologia infettiva

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2
Q

classificazioni possibili ,

A
  • Topografica
  • Eziologica
  • Clinica
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3
Q

classificazione topografiche

A
  • vengono distinte in:
  • PACHIMENINGITI, con interessamento della DURAMADRE
  • LEPTOMENINGITI, con interessamento dell’ARACNOIDE e della PIA MADRE.
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4
Q

MODALITÀ DI DIFFUSIONE DI UN PROCESSO INFETTIVO ALLE MENINGI

A

Un processo infettivo può diffondere alle meningi sostanzialmente per 3 vie: diffusione ematica, diffusione per contiguità e impianto diretto
* La DIFFUSIONE EMATICA avviene a partenza da un focolaio infettivo con emboli settici che tramite la circolazione raggiungono le meningi. Per la maggior parte si tratta di forme a partenza polmonare o dalle alte vie aeree, seguite da endocardite batterica, ascessi tonsillari o dentari e osteomielite in quanto sono tutte forme situate già al di là del filtro epatico. Inoltre, possiamo avere interessamento meningeo in qualunque forma di setticemia.
* Nella DIFFUSIONE PER CONTIGUITÀ i patogeni partono da strutture vicine, ad esempio in corso di osteomielite del massiccio facciale, infezioni dell’orecchio medio o dei seni paranasali. La propagazione può anche avvenire per via retrograda lungo i rami nervosi del massiccio facciale.
* L’IMPIANTO DIRETTO è legato fondamentalmente ai traumi (classico incidente stradale), manovre chirurgiche, punture spinali mal effettuate con possibilità di infezione. Nella meningite è fondamentale la gestione del paziente da un punto di vista clinico. La diagnosi precoce è di grande importanza e impone la necessità di effettuare la rachicentesi al minimo sospetto di trovarsi di fronte ad un processo meningitico. L’analisi delle caratteristiche fisicochimiche del liquor, prima ancora del colturale, fornisce infatti tutta una serie di indizi che possono farci sospettare una meningite e permette di iniziare una terapia empirica in attesa dei risultati colturali e delle evidenze dell’antibiogramma secondo cui poi andremo ad aggiustare la terapia.

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5
Q

tipologie di pachimeningiti, tipi

A
  • forma esterna,
  • forma emorragica interna
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6
Q

tipologie di pachimeningiti, forma esterna , eziologia

A

molto rara,
EZIOLOGIA legata ad agenti batterici, prevalentemente streptococco, stafilococco, pneumococco

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7
Q

forma esterna pachimeningiti, localizzazione processo

A

si estendono ad interessare le ossa del cranio e qualche volta i tessuti molli dei seni paranasali e dell’orecchio medio. Molto raramente si ritiene possano diffondere anche per via ematica. Si tratta di una forma spesso mortale, soprattutto per via del fatto che la pachimeninge, essendo poco vascolarizzata, difficilmente è raggiungibile dai farmaci in dose efficace.

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8
Q

forma emorragica interna, epidemiologia

A

molto più rara e anche dubbia come entità,

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9
Q

forma emorragica interna , definizione

A

DEFINIZIONE è una malattia cronica della dura madre a decorso progressivo,

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10
Q

patogenesi forma emorragica interna,

A

patogenesi del tutto sconosciuta, interessa soggetti in genere oltre i 50 anni, spesso alcolisti (pertanto l’alcool viene indicato quale possibile fattore eziologico).

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11
Q

caratteristiche forma emorragica interna

A

È caratterizzata dalla formazione di un essudato sieroso nella parte interna della dura madre, con tendenza alla sostituzione da parte di tessuto di granulazione e successivamente tessuto fibroso. Trattandosi di una forma cronica, il ripetersi di questi episodi di essudazione e successiva organizzazione dell’essudato porta ad un ispessimento della dura madre.

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12
Q

leptomeningiti, epidemiologia

A

Le leptomeningiti sono le forme più frequenti e importanti

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13
Q

classificazione leptomeningiti

A

possiamo classificarle in base all’eziologia, in base al decorso e in base alle caratteristiche del liquor.

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14
Q

classificazione eziologiche leptomeningiti

A

Da un punto di vista eziologico distinguiamo diverse forme:
* batteriche
* virali
* fungine
* parassiti
* protozoi

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15
Q

classificazione in base ad andamento clinico

A

In base al decorso le suddividiamo in
* forme acute
* forme croniche

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16
Q

classificazione pacnimeningiti in base alle caratteristiche del liquor,

A

In base alle caratteristiche del liquor in:
* meningiti purulente (in genere batteriche)
* meningiti a liquor limpido o asettiche (virali, da farmaci, intossicazione da metalli pesanti,
forme tumorali)

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17
Q

manifestazioni cliniche, pachimeningiti

A

Le manifestazioni cliniche in corso di meningite comprendono:
- sintomi da interessamento meningeo, rappresentati da cefalea a cuffia, rigidità nucale,
vomito, delirium, fotofobia;
- sintomatologia sistemica e quindi febbre e malessere generale, astenia, dolori articolari,
ecc.

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18
Q

aspetti anatomopatologici generali delle leptomeningiti

A

Pachimeningiti si articolano in fasi. Nel definire gli aspetti anatomopatologici che osserviamo nei pazienti deceduti possiamo distinguere diverse fasi di progressione della malattia.

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19
Q

macroscopia leptomeningiti,

A

A livello macroscopico distinguiamo sostanzialmente tra FASI INIZIALI e FASI CONCLAMATE di malattia (questa constatazione riguarda soprattutto le forme batteriche mentre quelle virali presentano spesso un quadro sfumato, con modesto edema cerebrale):

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20
Q

fasi leptomeningiti

A
  • Le FASI INIZIALI sono caratterizzate da una discrepanza tra quadro clinico spesso
    drammatico e quadro anatomopatologico in genere poco esplicativo;
  • Nelle FASI CONCLAMATE, abbiamo invece tutti gli aspetti di una flogosi acuta, quindi osserviamo:
  • ENCEFALO RIGONFIO E IPEREMICO, aumentato di peso a causa dell’edema cerebrale,
    con solchi e circonvoluzioni totalmente appiattiti;
  • SUPERFICIE DELL’ARACNOIDE LISCIA E OPACA, talvolta ispessita;
  • SPAZIO SUBARACNOIDEO DILATATO E RIPIENO DI ESSUDATO che nelle forme batteriche è spesso purulento, quindi di colorito biancastro/verdastro e di aspetto cremoso, diffuso su tutta la superficie dell’encefalo come una sorta di capa che lo riveste (essudato a cuffia), più concentrato alla base e a livello delle cisterne. Quando sezioniamo gli emisferi osserviamo la presenza di essudato anche nei ventricoli cerebrali (PIOCEFALO) con i plessi corioidei iperemici e spesso ricoperti da essudato.
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21
Q

fasi leptomeningiti, microscopia

A

A livello microscopico possiamo distinguere 3 fasi, iniziale, intermedia e terminale:

  • FASE INIZIALE: ESSUDATO SIEROSO e ABBONDANTE INFILTRATO PMN nello spazio subaracnoideo, i vasi sono iperemici e spesso interessati da flogosi parietale non raramente a tutto spessore, talvolta con occlusione del lume a causa di fenomeni trombotici.
  • FASE INTERMEDIA: INFILTRATO LINFOCITARIO tende a sostituirsi ai PMN e osserviamo degenerazione dell’essudato con residui di granulociti necrotici che vengono fagocitati dagli istiociti. I fenomeni trombotici nei vasi dello spazio subaracnoideo in questa fase sono evidenti. Inoltre, possiamo anche osservare interessamento flogistico del tessuto nervoso, per diffusione del processo attraverso gli spazi di Virchows-Robin.
  • FASE TERMINALE: osserviamo organizzazione dell’essudato, che tende ad essere sostituito
    da tessuto di granulazione
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22
Q

meningiti batteriche, classificazione,

A

possono essere classificate sia come forme specifiche che come forme aspecifiche, che come forme acute e croniche,

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23
Q

meningiti batteriche specifiche, tipi

A

Le meningiti batteriche possono essere distinte in due grossi gruppi:
* FORME SPECIFICHE
* FORME ASPECIFICHE

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24
Q

TIPI DI MENINGITI BATTERICHE SPECIFICHE

A

MENINGITE TUBERCOLARE
- MENINGITE SIFILIDEA, che rientrano tra le meningiti croniche in quanto sono forme che possono evolvere in senso cronico.

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25
Q

andamento clinico delle meningiti batteriche specifiche

A

Sono forme severe, con conseguenze molto gravi, spesso mortali, dove l’unica possibilità di sopravvivenza è una diagnosi molto rapida e una terapia efficace (possono bastare 24-48 ore di ritardo per avere conseguenze fatali).

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26
Q

meningite tubercolare, definizione

A

Meningite batterica specifica

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27
Q

metodi di coinvolgimento del snc in corso di malattia tubercolare,

A

il coinvolgimento del SNC in corso di malattia tubercolare può manifestarsi con una localizzazione meningea o con lesioni focali del parenchima cerebrale, come tubercolomi,

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28
Q

DISSEMINAZIONE, MALATTIA TUBERCOLARE,

A

La disseminazione meningea del bacillo di Koch avviene più frequentemente per via ematica nel corso di una TBC miliare ma può anche diffondersi per contiguità a partire all’interessamento osseo della teca cranica.
Ci sono anche casi in cui le meningi possono rappresentare un’eventuale localizzazione del bacillo nel tempo che intercorre tra l’alveolite aspecifica e la risposta di una risposta specifica, lasso di tempo durante il quale può disseminare più o meno liberamente (almeno potenzialmente). Quando non presente dall’esordio, associato all’interessamento meningeo (meningo-encefalite tubercolare), la diffusione al SNC può comunque avvenire inseguito.

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29
Q

MACROSCOPIA MENINGITE BATTERICA SPECIFICA

A

Macroscopicamente osserviamo un essudato gelatinoso o sierofibrinoso localizzato quasi esclusivamente a livello della base encefalica; possiamo inoltre osservare la presenza di piccoli noduli biancastri che punteggiano le leptomeningi e corrispondono a focolai granulomatosi caseificanti (definiti Focolai di Rich), che rappresentano un reperto non costante e quando presenti tendono a localizzarsi molto vicino alla corteccia. A partenza da questi il bacillo pu ò diffondere al parenchima cerebrale.

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30
Q

MICROSCOPIA MENINGITE BATTERICA SPECIFICA

A

Istologicamente osserviamo infiltrato mononucletato con macrofagi, linfociti e plasmacellule, rari o assenti i neutrofili. Possiamo inoltre evidenziare la presenza dei tipici granulomi tubercolari (reperto non costante), con tipica necrosi caseosa centrale. Marcato interessamento vascolare , evidente e praticamente costante , sotto forma di arterite subaracnoidea a carattere obliterante (con infiltrato a tutto spessore della parete) che può portare a complicanze infartuali.

In soggetti immunocompetenti si forma caratteristiche reazione granulomatosa con necrosi caseosa. Nei soggetti invece gravemente immunodepressi, in particolare con deficit della risposta cellulomediata, con infezione da hiv , la reazione infiammatoria manca del carattere di specificità propria della flogosi tubercolare

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31
Q

CARATTERISTICHE LIQUOR IN MENINGITE TUBERCOLARE

A

La meningite tubercolare tra le forme batteriche rappresenta un’eccezione per quanto riguarda le caratteristiche fisico-chimiche del LIQUOR, che si presenta limpido (o leggermente torbido), con proteine elevate ma glucosio normale/ridotto e presenta inoltre linfociti aumentati mentre l’identificazione dei bacilli è evenienza rara.

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32
Q

CLINICA LIQUOR IN MENINIGITE TUBERCOLARE

A

, le manifestazioni cliniche, soprattutto nel pz anziano, hanno esordio subdolo e di difficile interpretazione. Segni di irritazione meningea, caratteristiche del liquor

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33
Q

DIAGNOSI MALATTIA TUBERCOLARE

A

caratteristiche del liquor, pcr, esame colturale,

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34
Q

EVOLUZIONE CLINICA DELLA MENINGITE TUBERCOLARE

A

Per quanto riguarda l’evoluzione cronica della meningite, questa può consistere nello sviluppo di
un’aracnoidite fibrosante, con interessamento prevalente delle porzioni basali.

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35
Q

MENINGITE SIFILIDEA, CARATTERISTICHE

A

Rientra tra i vari quadri di interessamento del SNC in corso di sifilide (neurosifilide), possibili nella fase terziaria di malattia, che comprendono anche la tabe dorsale e la neurosifilide paretica.
L’interessamento meningeo rappresenta in genere una delle manifestazioni precoci della
neurosifilide e precede l’interessamento parenchimale del SNC.

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36
Q

MICRO MENINGITE SIFILIDEA

A

Si caratterizza per un INFILTRATO INFIAMMATORIO CRONICO che può essere diffuso o localizzato prevalentemente a livello della base cerebrale. Frequente anche l’INTERESSAMENTO INFIAMMATORIO VASCOLARE a carattere proliferativo e obliterante (endoarterite obliterante di Hobner) interessamento flogistico prevalentemente plasmacellulare, ; rara, la formazione delle lesioni granulomatose necrotizzanti che invece possiamo osservare in altre sedi.
Talora possibile, ma rara, formazione di lesioni granulomatose necrotizzanti, nello spesso re della dura, con estensione al parenchima sottostante,

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37
Q

COINVOLGIMENTO DEL PARENCHIMA NEL CORSO DI LUE,

A

può presentarsi sottoforma di due quadri clinico patologici differenti,
- demenza paralitica
- tabe dorsale,
- forma mista

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38
Q

TABE DORSALE,

A

, caratterizzata dalla degenerazione selettiva delle radici dorsali dei nervi spinali con interessameto gangliare e degenerazione delle colonne posteriori del midollo,

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39
Q

PATOGENESI DEL TABE DORSALE

A

perdita di assoni e di mielina nelle radici dorsali, infiltrato infiammatorio cronico con ispessimento meningeo, senza coinvolgimento del parenchima midollare

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40
Q

ALTRI QUADRI POSSIBILI IN MENINGITE DA LUE

A

demenza paralitica, frequente in area preantibiotica ed accompagnata da alterazioni gravi e demenza

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41
Q

MENINIGITI BATTERICHE ASPECIFICHE , CAUSE

A

Le FORME ASPECIFICHE sono causate soprattutto da PNEUMOCOCCO e MENINGOCOCCO, poi
anche streptococco, stafilococco, hemophilus influenzae, E. coli e Neisseria meningitidis e sono tutte forme che rientrano nelle cosiddette meningiti acute purulente.

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42
Q

DIAGNOSI, SU CHE COSA SI BASA,

A

La diagnosi di queste forme si basa principalmente sull’esame chimico-fisico, citologico e colturale del LIQUOR

43
Q

CARATTERISTICHE LIQUOR CEFALORACHIDIANO IN MENINGITI BATTERICHE ASPECIFICHE

A

Questo presenta spesso pressione elevata, condizione che può portare vari a scompensi con possibile commozione e macroscopicamente è spesso purulento (torbido nelle fasi iniziali), a causa di una neutrofilia marcata.

44
Q

MICROSCOPIA, FORME BATTERICHE ASPECIFICHE

A

Microscopicamente osserviamo un tappeto di PMN, inoltre qualche volta è possibile evidenziare le colonie batteriche. L’analisi chimica evidenzierà proteine e glucosio elevati. Per identificare il patogeno si rende necessario l’esame colturale.

45
Q

MENINGITE DA PNEUMOCOCCO, EZIOLOGIA E PARTENZA

A

Spessissimo a partenza da un focolaio polmonare

46
Q

CARATTERISTICHE DECORSO MENINGITE DA PNEUMOCOCCO

A

caratterizzata dal decorso particolarmente rapido, drammatico se non trattata tempestivamente che spesso porta a morte in tempi rapidissimi.

47
Q

CARATTERISTICHE MACROSCOPICA MENINGITE DA PNEUMOCOCCO

A

Dato caratteristico a livello macroscopico è l’ESSUDATO DI COLORE VERDASTRO legato soprattutto al contenuto di fibrina, visibile a livello di sezione nello spazio sub aracnoideo.

48
Q

MENINGITE DA MENINGOCOCCO, TIPOLOGIE

A

Patologia piuttosto grave che si può manifestare sia in forma epidemica che in forma sporadica.

49
Q

FORME POSSIBILI, FORMA EPIDEMICA , EPIDEMIOLOGIA

A

Colpisce soprattutto in inverno/primavera e interessa i bambini, in genere
sotto i 5 anni, o comunque i giovani

50
Q

ANDAMENTO FORMA EPIDEMICA ,

A

nel 50% dei casi è mortale in quanto spesso si complica con la sindrome di Waterhouse – Friderichsen (insufficienza acuta corticosurrenalica) con necrosi del surrene legata all’instaurarsi di una setticemia (non è esclusivamente dovuta a meningococco ma ne rappresenta la causa più frequente). Si tratta di una condizione spesso mortale in quanto tende a sua volta a complicarsi con una CID.

51
Q

FORMA SPORADICA, MENINGITE DA MENINGOCOCCO, EPIDEMIOLOGIA

A

colpisce persone mai venute a contatto col meningococco, (il meningococco è un comune saprofita delle fosse nasali e molte persone ne sono portatrici), le comunità sono più esposte soprattutto scuole e asili nido.

52
Q

MENINGITI VIRALI, TIPI,

A

Le meningiti virali sono la MENINGITE ASETTICA PRIMARIA e la MENINGITE CRONICA
LINFOCITARIA

53
Q

MENINIGITI VIRALI, EZIOLOGIA

A

virus implicati sono numerosi, tra cui polio-virus, herpesvirus, echovirus,
coxackievirus, enterovirus 71, virus influenzale, EBV.

54
Q

EZIOLOGIA MENINGITI VIRALI

A

virus implicati sono numerosi, tra cui polio-virus, herpesvirus, echovirus,
coxackievirus, enterovirus 71, virus influenzale, EBV.

55
Q

ANDAMENTO CLINICO MENINGITI VIRALI,

A

Sono forme meno gravi che in genere si auto risolvono spesso senza esiti e si manifestano col tipico quadro indicativo di infezione meningea.

56
Q

DIAGNOSI MENINGITI VIRALI, DIFFICOLTA’

A

Essendo difficile identificare il patogeno e trattandosi per la maggior parte di forme autolimitanti, la diagnosi è soprattutto clinica e basata sulle caratteristiche chimico-fisiche del LIQUOR,

57
Q

LIQUOR, CARATTERISTICHE , MENINGITE VIRALE

A

presenterà un aspetto limpido, linfociti aumentati, proteine normali/aumentate e glucosio normale.

58
Q

MACROSCOPIA, MENINGITI VIRALI

A

Macroscopicamente possiamo osservare solo un modesto edema meningeo;
istologicamente sono caratterizzate in genere da un modesto infiltrato linfocitario.

59
Q

MENINGITI FUNGINE, DEFINIZIONE ED ANDAMENTO

A

Le MENINGITI FUNGINE sono delle meningiti ad andamento sub-acuto o cronico

60
Q

MENINGITI FUNGINE, EPIDEMIOLOGIA

A

interessano in genere pazienti immunodepressi (le infezioni micotiche del SNC sono rare nei soggetti immunocompetenti).

61
Q

QUADRO CLINICO , MENINGITI FUNGINE,

A

Si tratta di meningiti e meningo-encefaliti

62
Q

EZIOLOGIA, MENINGITI FUNGINE,

A

causate soprattutto da CANDIDA, ASPERGILLUS e CRIPTOCOCCUS, quest’ultimo forse è quello più tipico dei pazienti con HIV e rappresenta una complicanza grave e tardiva della malattia.

63
Q

MENINGITI FUNGINE, MORFOLOGIA

A

Il LIQUOR nelle forme fungine si presenta talvolta di aspetto gelatinoso ed è cellulato, con proteine elevate e glucosio basso.

64
Q

SU CHE COSA SI BASA LA DIAGNOSI DELLE MENINGITI FUNGINE

A

La diagnosi microscopica si basa soprattutto sull’identificazione diretta dei microorganismi (spesso presenti in enormi accumuli come ife ramificate, pseudoife o come spore) e si serve di colorazioni come PAS e Impregnazione argentica.

65
Q

COMPLICANZE MENINGITI

A

Le complicanze che possiamo avere in corso di meningite sono numerose, frequenti e molto gravi.
Le più importanti sono rappresentate da:
* EDEMA CEREBRALE
* IDROCEFALO
* ENCEFALITE
* TROMBOSI DEI VASI MENINGEI
* LESIONI NEURONALI
* ASCESSO CEREBRALE

66
Q

EZIOLOGIA EDEMA CEREBRALE

A

L’EDEMA CEREBRALE è una grave complicanza data da un RAPIDO AUMENTO DELLA PRESSIONE CEREBRALE e determina rischio di erniazione del tessuto cerebrale a livello della falce cerebrale, intorno al forame occipitale.

67
Q

IDROCEFALO, EZIOLOGIA E PATOGENESI

A

L’IDROCEFALO è una complicanza delle fasi finali di malattia dovuto ad alterazioni della circolazione del liquor che può verificarsi a causa dell’organizzazione dell’essudato in senso fibrotico, con formazione di sepimenti che possono occludere lo spazio subaracnoideo sino alla determinazione di veri e propri fenomeni aderenziali (aracnoidite adesiva). In alcuni casi possiamo addirittura avere la formazione di cisti che peggiorano ulteriormente il quadro.

68
Q

ENCEFALITE, COMPLICANZE DELLA MENINGITE, EZIOLOGIA

A

L’ENCEFALITE è una complicanza abbastanza frequente in corso di meningite ed è secondaria ad
un quadro di ventriculite (interessamento flogistico dei ventricoli cerebrali).

69
Q

FENOMENI TROMBOTICI DEI VASI MENINGEI, EZIOLOGIA

A

I FENOMENI TROMBOTICI DEI VASI MENINGEI sono abbastanza frequenti e sono secondari ad un
quadro di arterite subaracnoidea (interessamento flogistico dei vasi dei vasi dello spazio
subaracnoideo).

70
Q

LESIONI NEURONALI, EZIOLOGIA

A

Le LESIONI NEURONALI le possiamo avere a seguito della diffusione del processo al parenchima cerebrale ma spesso sono indotte anche dalla terapia.

71
Q

ASCESSO CEREBRALE, EZIOLOGIA ,

A

L’ASCESSO CEREBRALE è una complicanza molto grave delle meningiti batteriche, conseguenza di un processo flogistico purulento che porta alla formazione di una cavità cerebrale, più frequentemente a localizzazione frontale e temporale. Viene considerata una infezione focale da germi piogeni,
- Disseminazione ematogena di emboli settici,
- Estensione di processi infiammatori adiacenti il parenchima,
- Impianto diretto del microrganismo, come in traumi penetranti,

72
Q

ASCESSO CEREBRALE, EZIOPATOGENESI

A

Nelle fasi iniziali abbiamo formazione di pus, con interessamento ampio del tessuto cerebrale per
cui ci può essere un infarto, successivamente infiammazione, una proliferazione fibroblastica che
tende anche a delimitare questa cavità con tendenza progressiva a formare la capsula (più o meno
ci vogliono 3-4 settimane perché il focolaio venga delimitato). Successivamente il contenuto viene
fagocitato e residua una cavità.

73
Q

EMPIEMA SUBDURALE,

A

data l’estensione dello spazio subdurale e la scarsa vascolarizzazione delle strutture adiacenti, la propagazione dell’infezione determina in genere rapida diffusione dell’essudato, purulento. In genere il processo è legato all’estensione diretta per via venosa dell’infezione da focolai flogistici dei seni paranasali, orecchio medio, del volto , da osteomieliti croniche,

74
Q

MENINGITI BATTERICHE , DEFINIZIONE

A

infiammazione membrana aracnoidea pia madre,liquor,

75
Q

ANDAMENTO PROCESSO INFIAMMATORIO, MENINGITI BATTERICHE

A

1 spazio subaracnoideo
2 midollo spinale
3 ventricoli

76
Q

MENINGITI PIOGENICHE, DEFINIZIONE

A
  • Infezione batterica acuta che evoca risposta a pmn
77
Q

MENINGITE TUBERCOLARE, CARATTERISTICHE

A
  • Subacuta,
  • Modesta pleiocitosi pmn
78
Q

EPIDEMIOLOGIA, MENINGITE TUBERCOLARE

A
  • Incidenza ridotta per introduzione vaccini
  • Più anziano che bambini
  • Percentuale di mortalità inferiore al 15%
79
Q

INDICAZIONE CLINICA VERSO IDENTIFICAZIONE PATOGENO DETERMINANTE MENINGITE,

A
  • H. INFLUENZAE, principalmente bambini
  • S. PNEUMONIAE, adulti, specialmente sopra i 50 yo e comorbidità
  • MENINGITE MENINGOCOCCICA, focolai
  • MENINGITE DA LYSTERIA,
  • Forma più diffusa, più frequente in forma allimentari
  • Picchi di frequenza in età neonatale ed oltre i 60 yo,
  • Più frequenti in immunodepressi
  • MENINGITE BATTERICA SIMULTANEA
  • Rara,
  • CAUSA
  • Neurochirurgia,
  • Ferite penetranti
  • Frattura lamina cribrosa
  • Erosione cranio
  • Osteomieliti
  • MENINGITI DA BATTERI ANAEROBI,
  • Rari,
  • Fistole meningo intestinali
80
Q

FATTORI DI RISCHIO MENINGITE

A
  • Gruppi ad alto rischio,
  • Bambini,
  • Paesi industrializzati, b e c
  • Classi a rischio, classi affollate, dormitori
  • Paesi in via di sviluppo, più comuni
  • Otite media acuta
  • Polmonite
  • Sinusite pneumococcica acuta
  • Grave lesione al capo, liquorrea nel 5% dei casi,
  • Impianti cocleari, in età infantile
81
Q

FATTORI PREDISPONENTI M. PNEUMOCOCCICA

A
  • Splenectomia
  • Disfunzione milza,
  • Anemia a cellule falciformi
  • Cirrosi
  • Ipertensione portale
  • Deficit immunità umorale
  • Alcolismo
  • Hiv, rischio aumentato di 15 vv
82
Q

FATTORI PREDISPONENTI A M DA AUREUS,

A
  • Interventi neurochirurgici,
  • Trauma cranico penetrante
  • Batteremia stafilococcica
  • Endocarditi,
83
Q

MENINGITE ACUTA, DEFINIZIONE

A

processo infiammatorio delle leptomeningi e lcr, nella maggioranza dei casi sono causate da infezioni batteriche,

84
Q

LOCALIZZAZIONE MENINGITE ACUTA

A
  • interno dello spazio subaracnoideo,
85
Q

DEFINIZIONE MENINGOENCEFALITE

A

infiammazione contemporanea delle meningi e del parenchima cerebrale.

86
Q

LOCALIZZAZOINE PROCESSO INFIAMMATORIO MENINGOENCEFALITE

A
  • meningi e parenchima cerebrale,
87
Q

CAUSA MENINGITE

A
  • Generalmente conseguente ad infezione,
  • Meningiti chimiche in risposta ad irritanti di natura non batterica introdotti in spazio subaracnoideo,
88
Q

CLASSIFICAZIONE MENINGITI ACUTE

A
  • Piogeniche acute, batteriche
  • Asettiche, virali acute
  • Croniche, tubercolari, da spirochete o criptococciche
89
Q

DIAGNOSI MENINGITI ACUTE

A
  • Caratteristiche dell’essudato infiammatorio durante l’esame del LCR
  • ‘evoluzione clinica della malattia.
90
Q

MENINGITI ACUTE PURULENTE , EZIOLOGIA

A

nella maggior parte dei casi sono causate da infezioni batteriche, nei neonati tendono ad essere sostenute da E. coli, da Streptococchi di gruppo B, nella prima infanzia è frequente infezione da Haemophilus Influenzae, nel giovane e nell’anziano da streptococco pneumoniae e Neisseria

91
Q

QUADRO CLINICO MENINGITI ACUTE PURULENTE

A

Dominato dai segni di irritazione meningea , cefalea, fotofobia, irritabilità, rigidità nucale, in assenza di trattamento le meningiti possono essere letali.

92
Q

DIAGNOSI

A

esame del liquor, marcata pleiocitosi neutrofila , colorazione di gram, liquor torbido, esame colturale, eventualmente pcr

93
Q

MACRO FORME ACUTE

A

alterazione piu’ evidente riguarda i caratteri dell’essudato, opaco e francamente purulento, con evidente e marcata iperemia dei vasi meningei. L’essudato può infatti variare la sua distribuzione sulla base dell’agente eziologico, infatti l’infezione da haemophilus influenzae è più spesso evidente alla base cranica,

94
Q

MICROSCOPIA FORME ACUTE

A

nelle forme iperacute il quadro microscopico è caratterizzato per marcata iperemia, e per iniziale marginazione con reazione infiammatoria neutrofila. A partire dalla seconda giornata la componente essudativa diventa aevidente, con un elevato numero di neutrofili che nei casi non trattati occupano interamente lo spazio subaracnoideo. In genere il processo infiammatorio è limitato alle meningi e non coinvolge il parenchima cerebrale. Nelle forme piu’ gravi fulminanti, l’essudazione può focalmente diffondersi alla corteccia per via venosa.
Nei casi di sepsi ad evoluzione fulminante, per lo piu’ meningococcica, le lesioni meningee sono moderate ed il quadro patologico è dominato da diffusi fenomeni vasculitici a carico di arteriole e capillari con microtrombi ed emorragie petecchiali confluenti, pluridistrettuali, correlati alle condizioni di cid tipiche dello shock settico, e particolarmente eclatanti a livello surrenalico,

95
Q

COMPLICANZE FORME ASETTICHE

A

ascesso, anche se un trattamento precoce con antibiotici può risolvere completamente infezione meningea, sono possibili sequele croniche dovute all’organizzazione dell’essudato, in particolare delle meningiti pneumococciche . L’esito in fibrosi determinano quasi invariabilmente idrocefalo. Nei casi piu’ gravi il processo evolve verso quadri di forme adesive croniche

96
Q

MENINGITI ACUTE ASETTICHE, DEFINIZIONE

A

meningiti a liquor limpido, classificate come varianti asettiche, in relazione alla difficoltà nella identificazione del patogeno responsabile di un quadro clinicamente indicativo di infezione meningea

97
Q

QUADRO CLINICO , MENINGITI ACUTE ASETTICHE

A

febbre, disturbi della coscienza, segni di meningismo,

98
Q

EZIOLOGIA MENINGITI ACUTE ASETTICHE

A

, nella maggior parte dei casi agente patogeno è virale, più frequentemente enterovirus non polio

99
Q

DIAGNOSI MENINGITI ACUTE ASETTICHE

A

si basa oltre che sulla sintomatologia clinica sulle caratteristiche chimico fisiche del liquor, con aumento delle proteine restando normali i livelli di glucosio. Pcr,

100
Q

DIAGNOSI MENINGITI ACUTE ASETTICHE

A

si basa oltre che sulla sintomatologia clinica sulle caratteristiche chimico fisiche del liquor, con aumento delle proteine restando normali i livelli di glucosio. Pcr,

101
Q

EVOLUIONE MENINGITI ACUTE ASETTICHE

A

Generalmente evoluzione favorevole ed autolimitante.

102
Q

MACROSCOPIA MENINGITI ACUTE ASETTICHE

A

nei rari casi ad andamento letale, le alterazioni macroscopiche si limitano ad un modesto edema meningeo

103
Q

MICROSCOPIA MENINGITI ACUTE ASETTICHE

A

lieve o moderato infiltrato linfocitario in sede leptomeningea.