Capitolo 18 - Il bilancio Flashcards

1
Q

Il Bilancio

A

. Il bilancio d’esercizio è il documento contabile che rappresenta, in modo chiaro, veritiero e corretto, la situazione patrimoniale e finanziaria della società nonché il risultato economico dell’esercizio. Esso è costituito da stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa e rendiconto finanziario. Deve essere corredato della relazione sulla gestione degli amministratori, nonché da relazioni del collegio sindacale e del revisore contabile. Funzione del bilancio è quella di accertare periodicamente la situazione del patrimonio (aspetto statico) e della redditività (aspetto dinamico) della società. Il bilancio costituisce per i soci il solo strumento legale di informazione contabile sull’andamento degli affari sociali; e costituisce per i creditori sociali il mezzo per conoscere la consistenza del patrimonio della società, sola garanzia su cui essi possono fare affidamento.

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2
Q

Bilancio obbligatorio per chi e come si redige?

A

La società per azioni deve redigere annualmente il bilancio d’esercizio. Dal 2005 alcune società sono obbligate ed altre hanno la facoltà di redigere i propri bilanci in base ai principi contabili internazionali. In tal modo, l’unione europea ha inteso rendere agevolmente confrontabili i bilanci di imprese soggette al diritto di differenti Stati membri.

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3
Q

Principi di redazione del bilancio

A

I princìpi cardine per la redazione del bilancio sono quelli della chiarezza e della rappresentazione veritiera e corretta: “il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico d’esercizio” (art.2423). È inoltre obbligatorio fornire altre informazioni necessarie, se quelle richieste dalle norme di legge non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta.

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4
Q

Prudenza e continuazione dell’attività

A

La valutazione delle voci del bilancio deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività; ciò al fine di evitare che dal bilancio risultino utili non effettivamente realizzati
alla chiusura dell’esercizio. Si deve tenere conto della sostanza dell’operazione o del contratto, al fine di far prevalere quest’ultima in caso di contrasto con i criteri formali di iscrizione del bilancio (prevalenza della sostanza sulla forma);

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5
Q

Principio di competenza

A

Nella redazione si deve tener conto delle entrate e delle uscite di competenza dell’esercizio, nonché dei rischi e delle perdite di competenza. Il bilancio è un bilancio di competenza e non di cassa;

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6
Q

Criteri di valutazione

A

I criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro.

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7
Q

Principio di chiarezza

A

Al principio di chiarezza si ricollega la regola secondo cui gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente.

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8
Q

Struttura del bilancio

A

il bilancio si articola in quattro parti: stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa e rendiconto finanziario.

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9
Q

Regole di redazione di bilancio

A

Sono dettate alcune regole generali che devono essere osservate nella redazione di tali documenti:
Le singole voci devono essere iscritte nello stato patrimoniale e nel conto economico secondo l’ordine tassativo fissato per legge.
Le voci sono organizzate in grandi categorie omogenee, a loro volta articolate in sottocategorie, in voci ed in sottovoci.
Per ogni voce dello stato patrimoniale e del conto economico deve essere indicato l’importo della voce corrispondente dell’esercizio precedente.
È vietato il compenso di partite; cioè la somma algebrica di attività e passività, o di costi e ricavi, che per legge devono essere iscritti distintamente.

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10
Q

Forme di bilancio semplificate

A

La legge prevede due modelli di bilancio semplificati per le imprese di piccole (bilancio in forma abbreviata) e piccolissime dimensioni (bilancio delle microimprese). Nel bilancio in forma abbreviata può essere omesso il rendiconto finanziario, ed in quello delle microimprese anche la nota integrativa.

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11
Q

Stato patrimoniale

A

Rappresenta in modo sintetico la composizione quantitativa e qualitativa del patrimonio della società e la sua situazione finanziaria nel giorno della chiusura dell’esercizio. Consente inoltre la conoscenza del patrimonio netto della società. Deve essere redatto nella forma a colonne secondo lo schema rigido fissato dall’art. 2424. Le voci sono aggregate in quattro categorie ordinate secondo il criterio della liquidità crescente.

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12
Q

Attivo dello stato patrimoniale

A

Crediti, immobilizzazioni, attivo, rimanenze, crediti, attività finanziarie, disponibilità, ratei e risconti attivi.

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13
Q

Passivo dello stato patrimoniale

A

Patrimonio netto, riserve, utili o perdite, fondi, tfr, debiti e ratei e risconti passivi

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14
Q

Conto economico

A

mentre lo stato patrimoniale espone la situazione patrimoniale e finanziaria della società, il conto economico espone il risultato economico dell’esercizio (utile o perdita) attraverso la rappresentazione dei costi sostenuti e dei ricavi conseguiti. Deve essere redatto in forma espositiva scalare, con esposizione di un’unica sequenza prefissata dei componenti positivi e negativi di reddito. Questa struttura consente una migliore valutazione dei risultati, attraverso totali parziali che permettono di evidenziare il risultato della specifica attività della società dal totale finale.

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15
Q

Sezioni scalari del conto economico

A
  • VALORE DELLA PRODUZIONE, all’interno del quale vanno indicati e sommati i ricavi di competenza dell’attività tipica e le variazioni, positive e negative, delle rimanenze di magazzino. Dal totale si sottraggono i
  • COSTI DELLA PRODUZIONE, fra i quali sono compresi gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti.
    Si ottiene così, per differenza, il RISULTATO LORDO della gestione ordinaria.
  • Nella terza sezione vanno iscritti i PROVENTI ED ONERI FINANZIARI, quali proventi derivanti da partecipazioni
    in altre società, gli interessi attivi e passivi, gli utili e le perdite su cambi.
  • Nella quarta sezione vanno iscritte le RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIE, dovute a rivalutazioni
    e svalutazioni delle stesse. Segue il relativo totale. La somma algebrica dei diversi totali costituisce il risultato globale indicato prima al lordo e poi al netto delle imposte sul reddito, correnti, differite e anticipate. Si ottiene così l’UTILE o PERDITA D’ESERCIZIO che va riportato nello stato patrimoniale.
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16
Q

Rendiconto finanziario

A

: il rendiconto finanziario è stato integrato nel bilancio a partire dal 2015. Esprime le entrate e le uscite di numerario, rappresenta anche i flussi finanziari (cash flows), cioè gli incassi e i pagamenti che hanno determinato una variazione delle disponibilità liquide. Tali informazioni sono necessarie per valutare la capacità di un’impresa di far fronte a debiti in scadenza e di effettuare nuovi investimenti, ma che né stato patrimoniale, né il conto economico forniscono, essendo redatti “per competenza” e non “per cassa”.

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17
Q

Nota integrativa

A

gli amministratori devono redigere due ulteriori documenti volti ad illustrare il contenuto del bilancio ed in alcuni casi ad integrarlo: la nota integrativa, che costituisce parte integrante del bilancio; la relazione sulla gestione. La nota integrativa illustra le voci dello stato patrimoniale e del conto economico. Fornisce una serie di informazioni integrative sulla situazione patrimoniale finanziaria, sul risultato economico di esercizio, sul numero di dipendenti, sui compensi di amministratori e sindaci, sulle azioni e sugli altri strumenti finanziari emessi dalla società.

18
Q

Relazione sulla gestione

A

è un allegato esterno al bilancio, che assolve una funzione di resoconto sulla gestione della società e sulle sue prospettive. Essa deve contenere un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell’andamento della gestione nel suo complesso e dei vari settori in cui essa opera, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi ed incertezze a cui la società è esposta.

19
Q

Criteri di valutazione

A

La redazione del bilancio comporta per molti cespiti patrimoniali il compimento di una serie di stime, volte a determinare il valore da iscrivere in bilancio. Eventuali sopravvalutazioni delle attività o sottovalutazioni delle passività gonfiano artificiosamente l’utile d’esercizio o ridimensionano le perdite.

20
Q

Riserve occulte

A

sottovalutazioni delle attività e sopravvalutazioni delle passività deprimono l’utile dando luogo alla formazione delle cosiddette “riserve occulte”; cioè utili che la società ha conseguito, ma che dal bilancio non risultano

21
Q

Principi generali della valutazione e criteri

A

il legislatore fissa dei principi generali da osservare nelle valutazioni: quello della prudenza e quello della continuità nei criteri di valutazione. Fissa, inoltre, dei criteri cui gli amministratori devono attenersi nelle valutazioni dei diversi cespiti: il criterio base accolto è quello del costo storico.

21
Q

Principi generali della valutazione e criteri

A

il legislatore fissa dei principi generali da osservare nelle valutazioni: quello della prudenza e quello della continuità nei criteri di valutazione. Fissa, inoltre, dei criteri cui gli amministratori devono attenersi nelle valutazioni dei diversi cespiti: il criterio base accolto è quello del costo storico.

22
Q

Immobilizzazioni

A

Le immobilizzazioni sono iscritte in bilancio al costo storico; vale a dire al costo di acquisto o di produzione. Si tratta di un valore quasi sempre notevolmente inferiore a quello attuale. Il valore delle immobilizzazioni materiali ed immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, deve essere inoltre sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione alla residua possibilità di utilizzazione del bene.

23
Q

Immobilizzazioni finanziarie

A

nzi che al costo, possono essere valutate col metodo del patrimonio netto. Vale a dire, iscritto in bilancio un importo pari alla corrispondente quota, opportunamente rettificata, del patrimonio netto della società partecipata risultante dall’ultimo bilancio della stessa. Il valore iscritto in bilancio varierà negli esercizi successivi. Le eventuali plusvalenze devono essere iscritte in una riserva non distribuibile.

24
Q

Costi d’impianto

A

I costi di impianto, di ampliamento e sviluppo possono essere iscritti nell’attivo solo se hanno un’utilità pluriennale.

25
Q

L’avviamento

A

L’avviamento può essere iscritto nell’attivo solo se acquistato a titolo oneroso. Deve essere ammortizzato.

26
Q

Crediti

A

I crediti devono essere sempre valutati secondo il valore di prudente realizzo.

27
Q

Ricavi e costi

A

I ricavi e i costi generati da un credito o da un debito devono essere ripartiti in parti uguali su tutta la durata di vita del rapporto ed imputati pro quota ad ogni esercizio sul valore del rispettivo credito o debito principale (criterio del costo ammortizzato).

28
Q

Strumenti finanziari derivati

A

Gli strumenti finanziari derivati sono iscritti al fair value, vale a dire al valore di scambio o di mercato

29
Q

Attivo circolante

A

L’attivo circolante deve essere iscritto al costo di acquisto o di produzione (rimanenze, titoli e partecipazioni che non costituiscono immobilizzazioni).

30
Q

Il procedimento di formazione del bilancio

A

L’assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all’anno, entro il termine stabilito dallo statuto, comunque non superiore a 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio. Gli amministratori redigono il progetto di bilancio e tale funzione non è delegabile al comitato esecutivo o agli amministratori delegati. Il progetto di bilancio deve essere preventivamente comunicato al collegio sindacale.

31
Q

Il collegio redige la relazione del revisore

A

Quest’ultimo redige anche la relazione del revisore esprimendo il proprio “giudizio sul bilancio”. Il progetto di bilancio deve restare depositato in copia nella sede della società durante i quindici giorni che precedono l’assemblea e finché sia approvato. Nelle società quotate, tali documenti sono messi a disposizione del pubblico tramite il sito internet della società, almeno ventuno giorni prima dell’assemblea. L’assemblea può approvarlo o respingerlo. Essa può anche modificare direttamente il progetto di bilancio sottoposto al suo esame dagli amministratori.

32
Q

Dopo l’approvazione del bilancio

A

L’approvazione del bilancio non implica comunque la liberazione degli amministratori, direttori generali e sindaci per le responsabilità incorse nella gestione sociale. Entro trenta giorni dall’approvazione, copia del bilancio deve essere depositata presso l’ufficio del registro delle imprese. Le azioni di annullabilità o di nullità non possono essere esercitate dopo che è stato approvato il bilancio dell’esercizio successivo.

33
Q

Distribuzione degli utili

A

L’assemblea che approva il bilancio delibera sulla distribuzione degli utili ai soci. Non tutti gli utili sono però distribuibili fra i soci sotto forma di dividendi. Ciò per la presenza di alcuni vincoli di destinazione imposti dalla legge o dallo statuto. Innanzitutto, se negli esercizi precedenti si è verificata una perdita del capitale sociale, non si possono ripartire gli utili fino a che il capitale sociale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente.

34
Q

Riserva legale

A

5% degli utili finchè non raggiunge il 20% del capitale sociale. La riserva legale, se viene diminuita per qualsiasi ragione, deve essere reintegrata. La riserva legale costituisce un accantonamento contabile di utili imposto per legge a salvaguardia dell’integrità del capitale sociale; per evitare cioè che eventuali perdite degli esercizi futuri colpiscano direttamente il capitale sociale riducendolo. Essa si risolve in forma di autofinanziamento obbligatorio.

35
Q

Riserva statutaria

A

Funzione e caratteri non diversi dalla riserva legale, presenta la riserva statutaria. La differenza consiste nel fatto che la sua costituzione è imposta dallo statuto, che stabilisce anche la quota parte di utili di esercizio da destinare alla stessa. Anche gli utili accantonati a riserva statutaria non sono distribuibili. Con delibera dell’assemblea straordinaria modificativa dello statuto le somme corrispondenti possono essere però rese distribuibili ai soci.

36
Q

Altre riserve

A

Sono infine riserve facoltative, quelle discrezionalmente disposte dall’Assemblea ordinaria che approva il bilancio. Di esse la stessa assemblea ordinaria può liberamente disporne per distribuire utili ai soci negli esercizi successivi, sempre che non siano estate erose da perdite.

37
Q

Quando può distribuire gli utili?

A

Gli utili di cui l’assemblea che approva il bilancio può disporre a favore dei soci sono costituiti: dagli utili distribuibili di esercizio; dagli utili accertati e non distribuiti negli esercizi precedenti (riserve disponibili e utili portati a nuovo). La società non può pagare dividendi sulle azioni, se non per utili realmente conseguiti e risultanti dal bilancio regolarmente approvato. Non può procedere alla distribuzione di dividendi se negli esercizi precedenti si è verificata una perdita del capitale, fin quando il capitale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente. L’inosservanza dà luogo alla distruzione di utili fittizi. La relativa delibera
assembleare è nulla per illiceità dell’oggetto e gli amministratori sono esposti a responsabilità anche penale.

38
Q

Ripetizione dell’indebito

A

Gli azionisti non sono obbligati a restituire i dividendi riscossi per utili non realmente esistenti quando: erano in buona fede al momento della riscossione; i dividendi sono stati distribuiti in base ad un bilancio regolarmente approvato; dal bilancio risultano utili netti corrispondenti. Non sono esposti a ripetizione gli azionisti che senza colpa ignoravano il carattere fittizio degli utili loro assegnati e riscossi.

39
Q

Acconti su dividendi

A

La società per azioni può distribuire ai soci acconti sui dividendi. Gli stessi sono sottoposti ad una serie di condizioni per evitare che vengano distribuiti utili solo sperati e difficilmente recuperabili. La distribuzione degli acconti dividendo deve essere prevista dallo statuto. È deliberata dagli amministratori sulla base di un prospetto contabile e di una relazione dai quali risulti che la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società consente la distribuzione stessa. Gli acconti dividendo non sono ripetibili se i soci li hanno riscossi in buona fede, anche se sia successivamente accertata l’inesistenza degli utili al periodo risultanti dal prospetto.