Il delitto tentato Flashcards

1
Q

Il delitto tentato

A

Il tema del 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 rientra nella categoria delle 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼.
Con questa espressione si intende, a livello dogmatico, il delitto 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼, il delitto 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 ed il delitto 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗶ù 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗹𝗼𝗿𝗼.

Trattandosi di una fattispecie autonoma di reato, il tentativo, come qualsiasi reato, si compone di
un elemento oggettivo e da un elemento soggettivo che può essere solo il 𝗱𝗼𝗹𝗼.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Il delitto tentato

A differenza del delitto consumato

A

La particolare disciplina del trattamento sanzionatorio del delitto tentato punito meno severamente rispetto al delitto consumato perché è un delitto che 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻’𝗼𝗳𝗳𝗲𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘁𝘁𝗼.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Il delitto tentato

La disciplina

A

La disciplina del 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 è presente 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 secondo cui ‘𝘊𝘩𝘪
𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘪𝘥𝘰𝘯𝘦𝘪, 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘲𝘶𝘪𝘷𝘰𝘤𝘰 𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰, 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰, 𝘴𝘦 𝘭’𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘦 𝘰 𝘭’𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢’.

Già da questa norme emerge la 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗲𝗰𝘂𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 del delitto tentato che consiste in un
fatto conforme ad una fattispecie incriminatrice tipica, nel quale però, l’azione 𝗻𝗼𝗻 si è compiuta o l’evento 𝗻𝗼𝗻 si è verificato e dunque è un fatto che 𝗻𝗼𝗻 è 𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, non sussistono tutti gli elementi.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Il delitto tentato

Elementi tipici

A

Gli elementi tipici del tentativo sono 𝗹’𝗶𝗱𝗼𝗻𝗲𝗶𝘁à 𝗲 𝗹’𝘂𝗻𝗶𝘃𝗼𝗰𝗶𝘁à degli atti.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Il delitto tentato

Lo scopo della disciplina

A

La punibilità del tentativo dà luogo ad una 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 rispetto
all’offesa incorporata nella consumazione del reato.

Questo significa che se un reato si ritiene consumato nel momento in cui si verificano tutti gli elementi tipici e quindi nel momento in cui il bene giuridico tutelato viene offeso, lo 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮 del delitto tentato è quella di 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 rispetto al momento in cui si verifica l’offesa.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Il delitto tentato

Delitto perfetto ed autonomo

A

Si parla dunque di anticipazione dell’intervento penale.
Sul piano formale il delitto tentato è un delitto 𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗲𝗱 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗼.

  • 𝗣𝗲𝗿𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 nel senso che presenta tutti gli elementi essenziali e sufficienti a fondare la rilevanza penale del fatto
  • 𝗔𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗮 di reato costruita per
    relazione ad una corrispondente figura di delitto consumato.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘥𝘪 𝘰𝘮𝘪𝘤𝘪𝘥𝘪𝘰 𝘯𝘰𝘯 è 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘢𝘭 𝘊𝘰𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘗𝘦𝘯𝘢𝘭𝘦, 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘯𝘰𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘣𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘳𝘪𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 56. 𝘐𝘯 𝘷𝘪𝘳𝘵ù 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘣𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘰𝘳𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘯𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘳𝘪𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘪𝘴𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘢𝘭𝘦. 𝘓’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 56 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘭𝘢𝘶𝘴𝘰𝘭𝘢 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵à 𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘶𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘴𝘪𝘢𝘴𝘪 𝘯𝘰𝘳𝘮𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘳𝘪𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦. 𝘌’ 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘤𝘭𝘢𝘶𝘴𝘰𝘭𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘪𝘨𝘶𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘭𝘶𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Il delitto tentato
Modelli di incriminazione del tentativo
Le due concezioni

A

Esistono due 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 adottati dalla legislazione penale di vari paesi.

L’alternativa di fondo tra queste due 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, una 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 e una 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮, può essere scelta liberamente dal legislatore nazionale. Il nostro legislatore penale ha fatto una scelta molto chiara e più garantistica rispetto a quella fatta da altri ordinamenti.

Per entrambi le concezioni la 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗶𝗱𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 è 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗮 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲.
Questa idea viene espressa con il brocardo ‘Cogitationis poenam nemo patitur’ nel senso che entrambe le tesi escludono la responsabilità di un soggetto che si limita a prefigurare la morte di una persona come conseguenza di una determinata azione.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: L’ideazione del delitto di violenza o di lesioni personali è ritenuta penalmente irrilevante.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Il delitto tentato
Modelli di incriminazione del tentativo
Concezione soggettiva

A

Secondo la 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 il tentativo punibile presuppone come requisito minimo la 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁à 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲 che deve essersi manifestata in un’azione concreta diretta a realizzare il fatto illecito.

La realizzazione di un’azione diretta alla commissione di un fatto illecito è supportata dalla volontà dell’autore, secondo la concezione soggettiva, integra un tentativo punibile anche se l’azione non provoca l’offesa per l’inidoneità dell’azione.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: Pensiamo all’ipotesi in cui una persona spara un colpo d’arma da fuoco verso un aereo in volo con il proposito di abbatterlo. Il soggetto realizza volontariamente un’azione concreta ma nonostante questo l’evento non si verifica in quanto l’azione non è idonea. Secondo la concezione soggettiva del tentativo, l’azione non idonea dovrebbe essere ritenuta penalmente rilevante in quanto eseguita volontariamente.

La 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 è recepita dalla Codice penale tedesco che consentirebbe di punire il soggetto che spara il colpo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Il delitto tentato
Modelli di incriminazione del tentativo
Concezione oggettiva

A

Il Codice Penale Italiano adotta una 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 del tentativo secondo cui è punibile solamente una 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗼𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘁𝘁𝗼.

Tale pericolo avrebbe concretamente offeso il bene giuridico nel caso in cui il reato si fosse consumato.
Questa tesi è maggiormente garantistica perchÊ condiziona la rilevanza penale del delitto solo tentato al verificarsi di una offesa concreta per il bene giuridico.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Il delitto tentato
Modelli di incriminazione del tentativo
La concezione in Italia

A

𝗟’𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗲 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 comporta 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗶ù 𝗿𝗲𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗲 arrivando a punire anche un tentativo che non è concretamente idoneo all’offesa.

In un ordinamento penale come quello italiano ancorato ad una concezione del delitto penale
come delitto penale del fatto, il fondamento della punibilità del tentativo del fatto non può che
essere un 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 almeno nella forma del pericolo concreto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Il delitto tentato

Gli elementi di tipicitĂ  del tentativo

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 indica in maniera inequivoca che il tentativo è una forma di manifestazione solamente dei delitti e dunque non è punibile quindi il tentativo di una contravvenzione.

𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘁𝗶𝗽𝗶𝗰𝗶𝘁à sono:

  • 𝗜𝗱𝗼𝗻𝗲𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶;
  • 𝗨𝗻𝗶𝘃𝗼𝗰𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶.

Tali atti che devono corrispondere agli elementi tipici di una fattispecie incriminatrice di parte speciale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Il delitto tentato
Gli elementi di tipicitĂ  del tentativo
E il dolo

A

Sotto il profilo dell’elemento soggettivo, la 𝗽𝘂𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 è ancorata 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹 𝗱𝗼𝗹𝗼 e quindi non può essere punito un delitto tentato compiuto in maniera colposa anche perché è ontologicamente incompatibile il compimento per colpa di atti idonei diretti in modo non equivoco alla realizzazione di una data offesa.

L’elemento soggettivo del delitto tentato è dunque 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗶𝗹 𝗱𝗼𝗹𝗼, in dottrina e in giurisprudenza si discute se sia configurabile il tentativo anche nella forma del dolo eventuale, mentre è comunemente accetta la possibilità del configurarsi del tentativo nella forma accompagnata dal dolo intenzionale o diretto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

La questione politica normativa centrale che pone l’incriminazione del tentativo di un delitto è quella di stabilire a quale punto della realizzazione di un fatto si realizza in tentativo?
Da quale momento gli atti compiuti sono penalmente rilevanti?

A

La questione si pone perchè la consumazione di un delitto doloso è l’esito di un’attività che va dal sorgere del proposito criminoso fino alla sua messa in esecuzione e si protrae fino alla realizzazione in ipotesi integrale del fatto.

Vi sono condotte che saranno parte dell’esecuzione
del fatto tipico di reato ma ci sono anche delle condotte che si verificano in un momento anteriore (stanno al di fuori dell’esecuzione del fatto tipico) rispetto all’esecuzione del fatto tipico e incriminato.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: esplodere un colpo di pistola in direzione della vittima designata è l’esempio di esecuzione di un piano omicida. Essersi recato nel luogo dell’omicidio sono atti preparatori che non fanno parte della tipicità del delitto di omicidio (cagionare la morte di una persona). Il passaggio all’esecuzione avviene con il caricamento dell’arma, l’appostamento con l’arma
puntata e infine con lo sparo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Il delitto tentato
Gli elementi di tipicitĂ  del tentativo
La soglia e le fasi dal quale il tentativo è punibile

A

Il legislatore deve stabilire una 𝘀𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 a partire dal quale il tentativo è punibile e nello sviluppo
di tale piano criminoso posso distinguersi a livello concreto e teorico 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 che nel linguaggio della dottrina vengono raggruppate in 2 categorie:

Per convenzione linguistica si adottano due categorie per distinguere le 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼:

  • 𝗔𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶:
    Anteriori all’inizio dell’esecuzione del fatto;
  • 𝗔𝘁𝘁𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗰𝘂𝘁𝗶𝘃𝗶:
    Che sono quelli che danno esecuzione al fatto tipico vietato.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Il delitto tentato
Gli elementi di tipicitĂ  del tentativo
Le 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼 le origini

A

Nel Codice Penale Italiano del 1889, il Codice Zanardelli definiva i presupposti del tentativo
punibile utilizzando queste due espressioni.
Questa formulazione poneva all’interprete minore
difficolta di comprensione ed applicative.

𝗜𝗹 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮 seguì una strada
differente abbandonando questa terminologia, che non è presente 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲, introducendo una disciplina del delitto tentato che allargasse l’area della punibilità del tentativo.

Il Codice Penale del 1930 prevede 𝘂𝗻’𝗮𝗿𝗲𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗶ù 𝗮𝗺𝗽𝗹𝗶𝗮 rispetto a quella contentata nel Codice Penale del 1889.
Il Codice Penale Rocco ha incentrato la disciplina del tentativo sui concetti di idoneità e univocità. La diversa impostazione ha portato la dottrina e la giurisprudenza ad una 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘁𝗲𝗼𝗿𝗶𝗰𝗮 del problema del tentativo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Il delitto tentato

Delimitazione del tentativo punibile

A

𝗨𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗽𝘂𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 viene posta 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟭𝟱 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 che regola il 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼.

Tale articolo fornisce delle indicazioni importanti per 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 in quanto ci permette di capire il confine tra il tentativo punibile e il tentativo non punibile.

Tale articolo asserisce che ‘𝘚𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦
𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘨𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘥𝘶𝘦 𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘳𝘦𝘢𝘵𝘰(𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à 𝗽𝗿𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮), 𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘦̀ 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 dell’accordo. Nondimeno, nel caso di accordo per commettere un delitto, il giudice può applicare una misura di sicurezza.

Questa norma conferma che l’atto preparatorio non integra gli estremi del tentativo punibile ma in quanto tale, costituisce indice di pericolosità del soggetto che può portare ad una misura di sicurezza.

17
Q

Il delitto tentato
Delimitazione del tentativo punibile
L’istigazione

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟭𝟱 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟮 prevede che ‘𝘓𝘦 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦
𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘳𝘦𝘢𝘵𝘰, 𝘴𝘦 𝘭𝘢 𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢, 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘳𝘦𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰.
𝘘𝘶𝘢𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢, 𝘦 𝘴𝘪 𝘴𝘪𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥’𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢 𝘶𝘯 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰, 𝘭’𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦
𝘱𝘶𝘰̀ 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘢 𝘮𝘪𝘴𝘶𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢’.

Dunque la norma ci dice che l’accordo o l’istigazione al reato sono 𝗺𝗲𝗿𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 che restano fuori dell’area punibilità.

18
Q

Il delitto tentato
Delimitazione del tentativo punibile
Norme incriminatrice che puniscono accordi di reato

A

Ci sono, al di fuori della disciplina generale del delitto
tentato che subordina a presupposti normativi precisi la sua punizione, il Codice Penale prevede delle norme incriminatrici che puniscono come fattispecie autonome di reato delle mere attivitĂ  preparatorie.

Questo succede, ad esempio, nel caso previsto 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟯𝟬𝟰 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 che prevede il 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼.
Questa norma ci dice che l’accordo per la commissione di un delitto contro la personalità dello Stato è penalmente rilevante anche se il delitto non viene commesso.

Tale norma rappresenta 𝘂𝗻’𝗲𝗰𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 alla disciplina 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟲 𝗲 𝟭𝟭𝟱 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲, secondo le quali il mero accordo sarebbe penalmente irrilevante.

19
Q

Il delitto tentato

Univocità degli atti

A

Il concetto di univocità si riferisce alla 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼.

Univoca si ritiene la condotta che evidenzia nel contesto in cui è tenuta un significato obiettivo di condotta diretta alla realizzazione di un dato fatto di reato.

20
Q

La presenza di una persona nell’altrui abitazione senza il permesso del proprietario è in grado di esprimere una direzione sicura dal punto di vista del reato che il soggetto vuole realizzare?

A

L’univocità della condotta deve essere definita tenendo conto una serie di 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼, di 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 e di 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗶.

21
Q

Il delitto tentato
Univocità degli atti
Il concetto

A

Si confrontano due interpretazioni del concetto di univocità, una 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 sostenuta in passato da alcuni autori, secondo i quali la 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗶𝘁à 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗮𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗺𝗲𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 opererebbe come un’esplicito richiamo all’esigenza che in sede processuale venga provato che l’atto tendeva ad un dato fine criminoso.

L’univocità sarebbe un termine che ha una valenza processuale cioè si rivolgere una norma sull’accertamento il quale si rivolgerebbe al giudice per ricordargli che deve accertare la direzione criminosa della condotta.

22
Q

Il delitto tentato
Univocità degli atti
L’interpretazione del giudice

A

Questa interpretazione gira a vuota su sé stessa in quanto ribadisce un criterio generale cui il 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 è 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.

Tale impostazione viene infatti oggi respinta perchĂŠ ribadendo una regola processuale generale finisce per svuotare di contenuto normativo il termine, non assegnandoli un significato normativo di delimitare la soglia del tentativo punibile.

L’esigenza di prova vale per qualsiasi reato e la sua menzione ha la funzione di concorre a configurare la tipicità del delitto.

23
Q

Il delitto tentato
Univocità degli atti
Di questi giorni

A

Secondo un orientamento oggi prevalente l’univocità va intesa come 𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 di tipicità del tentativo punibile il quale fornisce il criterio di 𝗱𝗲𝗺𝗮𝗿𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 tra atti preparatori non
punibili e atti preparatori punibili a titolo di tentativo.

𝗟’𝘂𝗻𝗶𝘃𝗼𝗰𝗶𝘁à 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 al giudice di 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝗴𝘂𝗲𝗿𝗲 gli atti preparatori non punibili, ovvero quelli non univoci, dagli atti preparatori punibili che sono quelli univoci.

24
Q

Il delitto tentato
Univocità degli atti
PerchĂŠ tale riferimento agli atti preparatori?

A

La presenza in un luogo rispetto ad un furto costituisce un fatto preparatorio lontano dal compimento del fatto tipico. L’atto preparatorio sarà punibile solo se 𝘂𝗻𝗶𝘃𝗼𝗰𝗼 𝗲𝗱 𝗶𝗱𝗼𝗻𝗲𝗼.

Il delitto tentato viene delimitato attraverso concetti (univocitĂ  ed idoneitĂ ) che sono diversi dai concetti utilizzati dal Codice del 1889.

La 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 torna in quanto più 𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗲 per la 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼.

25
Q

Teoria materiale obiettiva

A

Il Codice Penale vigente con il 𝗯𝗶𝗻𝗼𝗺𝗶𝗼 𝘂𝗻𝗶𝘃𝗼𝗰𝗶𝘁à-𝗶𝗱𝗼𝗻𝗲𝗶𝘁à ha spostato la soglia del tentativo
punibile ad un momento anteriore all’esecuzione della condotta consentendo di punire gli atti preparatori.

Il concetto di univocità 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗶𝗻𝗰𝗶𝗱𝗲 con l’inizio dell’esecuzione. Anche la giurisprudenza ritiene univoci, e quindi punibili come tentativo, anche gli atti
preparatori a condizione che le circostanze concrete di luogo, tempo e mezzi facciano ritenere che l’agente sia in un punto di non ritorno nella relazione del piano criminoso.

Nel Codice Rocco quindi la 𝘀𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗽𝘂𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝘁𝗮 ad atti che sono connessi all’attività che ha portato alla commissione del delitto.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: il rapinatore armato arrestato nelle vicinanze della banca può essere punito per tentata
rapita. È escluso il tentativo di rapina nel caso in cui alcune persone, in possesso di armi, sono
state sorprese in un luogo senza che però posso essere stabilito l’obiettivo di tali soggetti.

26
Q

Il delitto tentato

Idoneità degli atti

A

Il punto di riferimento del giudizio di idoneità è la 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼.
Sono 𝗶𝗱𝗼𝗻𝗲𝗶 gli 𝗮𝘁𝘁𝗶 che 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗼𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼, questo almeno in termini
generali.

Sempre nell’ambito di una concezione oggettiva del tentativo che ne fonda la punibilità sul concreto pericolo per un bene giuridico, il legislatore ha richiesto una possibile rilevanza. La possibilità della realizzazione del fatto di reato dunque 𝗹’𝗶𝗱𝗼𝗻𝗲𝗶𝘁à 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼.

27
Q

Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Coincidenza per la dottrina

A

Il giudizio di idoneità coincide, secondo la dottrina, con la 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝘀𝗶𝘁à 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶.
La pericolosità è intesa come la 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼.

Il giudice si deve collocare in prospettiva ex ante, ponendosi nella medesima situazione in cui si
trovava il reo nel momento in cui ha scelto di agire, e da quella prospettiva deve determinare se gli atti compiuti dal reo fossero idonei alla realizzazione del delitto.

28
Q

Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Coincidenza per la dottrina

Su che base il giudice formula sull’idoneità?
Può tenere conto delle informazione conosciute o conoscibile dal reo? O può anche tenere conto di informazioni esistenti, ma ignorati dal reo?

A

La questione non è teorica, ma ha una grande ricaduta sul 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: il borseggiatore che infila la mano nella borsa di un soggetto per rubare il portafoglio.
Se nella borsa non c’è il portafoglio il borseggiatore può essere chiamato a rispondere di tentato
furto? La risposta varia a seconda del tipo di informazioni che il giudice può prendere in
considerazione per valutare l’idoneità dell’atto.

29
Q

Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Coincidenza per la dottrina
La base di giudizio di idoneità, l’indirizzo prevalente

A

La 𝗯𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗱𝗼𝗻𝗲𝗶𝘁à viene costituita secondo due indirizzi in maniera diversa.

Secondo l’indirizzo prevalente, definito 𝗽𝗮𝗿𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲, occorre tenere conto delle circostanze conosciute o conoscibili da parte di un uomo avveduto nella situazione concreta, eventualmente integrate dalle maggiori conoscenze specifiche dell’agente concreto ma non rileverebbero dati esistenti ma non conosciuti dal reo.

Viene costruita secondo tale concezione, la base del giudizio sarebbe parziale, il giudice non sarebbe autorizzato a tenere conto di tutte le informazioni esistenti ma solo di quelle 𝘀𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗼 (conosciute o conoscibili).

𝘊𝘰𝘯𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘢𝘥 𝘶𝘯 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘥𝘰𝘯𝘦𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘦 𝘥𝘪 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵à
𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘧𝘶𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘣𝘰𝘳𝘴𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘴𝘰𝘳𝘱𝘳𝘦𝘴𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘣𝘰𝘳𝘴𝘢.

30
Q

Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Coincidenza per la dottrina
La base di giudizio di idoneità, l’indirizzo minoritario

A

Secondo un secondo indirizzo minoritario in giurisprudenza il giudizio di idoneità dovrebbe avere una base 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗲 comprensiva di tutte le circostanze esistenti al momento dell’azione.

In 𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲𝗺𝗮 𝘀𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝗶, intendendo come totale la base del giudizio, il borseggiatore non potrebbe
essere ritenuto autore di un delitto tentato.

31
Q
Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Coincidenza per la dottrina
La base di giudizio di idoneitĂ , l'indirizzo minoritario
Due argomenti fondamentali a sostegno
A

A sostegno di questa seconda concezione ci sono due 𝗮𝗿𝗴𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 secondo cui la tesi sarebbe prevista dal 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗳𝗳𝗲𝗻𝘀𝗶𝘃𝗶𝘁à (un soggetto può essere ritenuto penalmente responsabile, solo se il fatto da lui realizzato era concretamente pericoloso per un bene giuridico, prima di questa soglia anticipare la punibilità sarebbe costituzionalmente illegittimo).

Effettivamente la domanda si pone in quanto non si capirebbe il motivo per il quale bisognerebbe punire il reo.

32
Q
Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Coincidenza per la dottrina
La base di giudizio di idoneitĂ , l'indirizzo minoritario
Due argomenti fondamentali a sostegno
La disciplina
A

Il legislatore ha previsto un compresso indicato nell’ipotesi del 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲, regolato 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟰𝟵 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲, secondo cui
‘𝘓𝘢 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦̀ 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦𝘴𝘪̀ 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰, 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢
𝘪𝘯𝘪𝘥𝘰𝘯𝘦𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘪𝘯𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘰𝘨𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘢, 𝘦̀ [𝘢𝘴𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦] 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘭’𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘯𝘯𝘰𝘴𝘰 𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘴𝘰. 𝘕𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘤𝘢𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰, 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭’𝘪𝘮𝘱𝘶𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘴𝘤𝘪𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘴𝘪𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘢 𝘮𝘪𝘴𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵𝘢̀ 𝘷𝘪𝘨𝘪𝘭𝘢𝘵𝘢’.

Se il borseggiatore è un borseggiatore non pericoloso il giudice lo proscioglierebbe dall’accusa di
tentato furto e non gli applicherebbe una misura di sicurezza.

33
Q
Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Coincidenza per la dottrina
La base di giudizio di idoneitĂ , l'indirizzo minoritario
Due argomenti fondamentali a sostegno
L'intervento concomitante
A

𝗡𝗼𝗻 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗮 𝗹’𝗶𝗱𝗼𝗻𝗲𝗶𝘁à nel caso dell’intervento concomitante o successivo di un fattore che ne abbia neutralizzato, in tutto o in parte, gli sviluppi o gli effetti.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: una cura medica che salva la persona ferita da un agguato non esclude l’idoneità del fatto. Quindi il reo risponderà comunque del delitto di tentato omicidio.

34
Q

Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Trattamento sanzionatorio

A

Per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio del delitto tentato, definito come debito 𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗲𝗱 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗼, possiamo dire che tale forma di delitto è autonomo anche dal punto di vista del trattamento sanzionatorio.

35
Q

Il delitto tentato
Idoneità degli atti
Minore pena del delitto

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟲 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟭 dispone dei limiti di pena autonomi per il delitto tentato. Il colpevole di delitto tentato viene punito con la reclusione non inferiore a dodici anni, se la pena stabilita è l’ergastolo mentre negli altri casi viene punito con la pena stabilita per il delitto, diminuita da un terzo a due terzi.

𝗜𝗹 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 viene 𝗽𝘂𝗻𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗶ù 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲 nei confronti del reo.
La minore pena per il delitto tentato trova 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 che, nel caso del delitto tentato, il 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝘀𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗮𝘁𝗼 ma 𝘀𝗶 è 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗰𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮.

Immaginiamo un reato per cui sia prevista una pena massima e una pena minima. La pena per il delitto tentato ha come massimo, il massimo edittale del delitto consumato diminuito di un terzo mentre per calcolare il minimo edittale del delitto tentato prenderĂ  il minimo edittale del delitto consumato e lo diminuirĂ  di due terzi.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: il delitto di omicidio è punito con la reclusone non inferiore a 21 anni, articolo 575. La norma non indica il massimo edittale di pena, il quale però è ricavabile dai criteri generali del codice, nel quale dice che quando la pena massima non è indicata la pena corrisponde a 24 anni di reclusione. Quindi il regime sanzionatorio dell’omicidio va da un massimo di 24 anni ad un minimo di 21 anni. Questi 2 limiti, soglie costituiscono il punto di partenza per il calcolo della
pena dell’omicidio tentato. La pena dell’omicidio tentato andrà da 16 anni nel massimo (24 anni e
lo riduciamo di un terzo, 24-8 da 16) mentre per il minimo sarĂ  di 7 anni (21-2/3= 21-14=7).

36
Q

Il delitto tentato

L’interruzione dell’attività criminosa

A

La disciplina del tentativo è 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗮 da un punto di vista politico criminale in maniera da 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗼𝘀𝗮 𝗲 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼.

Questo significa che il legislatore ha sfruttato la disciplina del tentativo per ottenere dal reo un 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶𝗮𝗿𝗲 consistente nell’impedimento dell’evento e nell’interruzione dell’azione.

Rispetto ad un reato che non è giunto a consumazione è ragionevole che il legislatore introduca meccanismi normativi premiali per 𝘀𝘁𝗶𝗺𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝗼 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.

37
Q

Il delitto tentato
L’interruzione dell’attività criminosa
2 ipotesi

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 prevede l’ipotesi di:

• 𝗗𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲:
𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟯 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟲 asserisce che: “Se il 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘦𝘷𝘰𝘭𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘳𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘴𝘰𝘨𝘨𝘪𝘢𝘤𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘶𝘵𝘪,
𝘲𝘶𝘢𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘴é 𝘶𝘯 𝘳𝘦𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘦 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘯𝘰𝘮𝘰.”
Il legislatore ha disposto una 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à. E’ una condizione al cui verificarsi fatti tipici non vengono puniti. La d’esistenza dell’azione deve essere appunto 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 se il desistere è una scelta effettuata in 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁à mentre 𝗻𝗼𝗻 è 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 la desistenza motivata 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶
𝗽𝗿𝗼𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗿𝗲. Non si richiede che la desistenza sia frutto di un pentimento morale.

• 𝗣𝗲𝗻𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗼𝘀𝗼:
se il reo impedisce volontariamente l’evento il legislatore gli riduce la pena da due terzi alla metà. Il 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶𝗼 per il pentimento operoso è il 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘂𝗮𝗻𝘁𝗲. Nei 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼, dopo che l’azione causale è stata compiuta, è
possibile il recesso attivo al pentimento operoso.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: metto una bomba in un aeroporto ma mi attivo per impedire l’esplosione dando l’allarme o disinnescando la bomba.