Pena pecuniaria

Question 1

Pena pecuniaria

Answer 1

Accanto alla pena detentiva, costituisce la 𝟮° 𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗮𝗹𝗲 prevista sia per i delitti che per le contravvenzioni. Può essere prevista 𝗰𝗼𝗻𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 alla pena detentiva per alcuni reati, oppure in via 𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 per altri e in via 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗮 per altri ancora meno gravi.

Question 2

Pena pecuniaria

In cosa si consiste

Answer 2

La pena pecuniaria consiste nel pagamento allo Stato di una somma di denaro:

• Per i delitti non inferiore a euro 50, ne superiore a euro 50.000 (articolo 24);
• Per le contravvenzioni non inferiore a euro 20 ne superiore a euro 10.000 (articolo 26).

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟯𝟱 asserisce che:”𝘘𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰, 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘴𝘪𝘢𝘴𝘪 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘨𝘪𝘶𝘳𝘪𝘥𝘪𝘤𝘰, 𝘴𝘪 𝘥𝘦𝘷𝘦 𝘦𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘶𝘢𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘵𝘳𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘤𝘶𝘯𝘪𝘢𝘳𝘪𝘦 𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘵𝘦𝘯𝘵𝘪𝘷𝘦, 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘶𝘵𝘰 𝘢 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘤𝘢𝘭𝘤𝘰𝘭𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘦𝘶𝘳𝘰 250, 𝘰 𝘧𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘶𝘳𝘰 250, 𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘤𝘶𝘯𝘪𝘢𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘶𝘯 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘵𝘦𝘯𝘵𝘪𝘷𝘢”.

Question 3

Rateizzazione della pena pecuniaria

Answer 3

La commisurazione della pena è la risultante non solo dei normali criteri di valutazione del fatto della colpevolezza, ma anche della considerazione delle particolari condizioni economiche del condannato.

Per facilitare l’esecuzione della pena pecuniaria, che produce effetti variabili a seconda del patrimonio del reo, è prevista la 𝗿𝗮𝘁𝗲𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗽𝗲𝗰𝘂𝗻𝗶𝗮𝗿𝗶𝗮 che predispone il giudice.

Può comportare che tale pena venga pagata in 𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘀𝗶𝗹𝗶 di numero variabile, tra 3 e le 30.
Ciascuna ratea non può essere inferiore a euro 15 e ogni caso anche quando la rateizzazione è concessa il condannato può estinguere la pena mediante un unico pagamento.

Question 4

Conversione della pena pecuniaria non eseguita per insolvibilità del condannato

Answer 4

La disciplina è interessante anche perché è stata sottoposta in due occasioni al giudizio della Corte Costituzionale con esiti diversi.

Il punto critico è 𝗹’𝗶𝗻𝘀𝗼𝗹𝘃𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝗼, ovvero l’impossibilità di pagare allo Stato una somma corrispondente alla pena pecuniaria. Il Codice Penale prevedeva originariamente che la pena pecuniaria, non potuta eseguire, si convertisse in pena detentiva, la quale veniva calcolata secondo i criteri di ragguaglio previsti precedentemente 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟯𝟱.

Veniva ragguagliata la pena, calcolando per ciascun giorno, un corrispondente ad un dato valore economico indicato dall’articolo 135 un giorno di pena.

Question 5

Conversione della pena pecuniaria non eseguita per insolvibilità del condannato
Il criterio di ragguaglio

Answer 5

Attraverso questo 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗴𝗴𝘂𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼, il giudice convertiva la pena pecuniaria non pagata in una corrispondente pena detentiva carceraria (carcere per debiti). Tale disciplina viene sottoposta al 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗶𝘁à 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, in un primo momento nel 1962. Con la sentenza n.29 la Corte ha dichiarato 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲, ritenendo la disciplina codicistica originaria compatibile con l’articolo 3 della Costituzione.

Question 6

Conversione della pena pecuniaria non eseguita per insolvibilità del condannato
Caso di pena pecuniaria non eseguita

Answer 6

Nel caso di una pena pecuniaria non eseguita, secondo la Corte, il principio di inderogabilità avrebbe dovuto attuarsi con la conversione della pena pecuniaria in una pena detentiva.

Dall’entrata in vigore dell’ordinamento penitenziario, comincia a cambiare la disciplina della conversione della pena pecuniaria, siamo nel 1975 e il legislatore 𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗶𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁à.

Question 7

Conversione della pena pecuniaria non eseguita per insolvibilità del condannato
Incompatibilità della norma

Answer 7

Nel 1979 viene sottoposta a controllo di costituzionalità, la disciplina della conversione della
pena pecuniaria. La Corte dichiara la 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝘁𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, con una
motivazione molto importante. Secondo la Corte, il meccanismo di conversione, un meccanismo
che comporta una ingiustificabile discriminazione in danno dei più poveri. Dice la Corte che tale meccanismo
“𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘴𝘢𝘯𝘢𝘣𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘥𝘥𝘪𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘥𝘥𝘪𝘴𝘧𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘨𝘶𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘯𝘻𝘢 (𝘷𝘦𝘥𝘪 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 3) 𝘥𝘪 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘭 𝘳𝘦𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘢, 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘴𝘶𝘭 𝘴𝘢𝘤𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘶𝘨𝘶𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢, 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘰𝘥𝘶𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘳𝘪𝘮𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘵𝘦𝘳𝘮𝘪𝘯𝘢𝘵𝘢 𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦
𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘦𝘤𝘰𝘯𝘰𝘮𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘦𝘰”.

La Corte prosegue dicendo che: “𝘕𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘣𝘦𝘯𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘰𝘭𝘷𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘦𝘷𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝒓𝒆𝒕𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂𝒓𝒄𝒂𝒊𝒄𝒉𝒆, 𝒃𝒂𝒔𝒂𝒕𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒖𝒏𝒈𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕à 𝒕𝒓𝒂
𝒍𝒊𝒃𝒆𝒓𝒕à 𝒆 𝒑𝒂𝒕𝒓𝒊𝒎𝒐𝒏𝒊𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒊”.

Question 8

Pene accessorie

Answer 8

Si collocano accanto alle pene principali. Mentre le pene principali vengono comminate dal giudice entro l’ambito di discrezionalità assegnato dalla legge, l’ordinamento prevede pene accessorie che conseguono di diritto alla condanna quali effetti penali di essa. Hanno una natura 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮 a seconda che conseguono alla commissione di un delitto o di una contravvenzione.

Question 9

Pene accessorie

Pene accessorie per delitti

Answer 9

𝗣𝗲𝗻𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗶:

• Interdizione (divieto di svolgere) dei pubblici uffici;
• Interdizione da una professione o da un’arte;
• Interdizione legale;
• Interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese;
• Incapacità di contrarre con la p.a.
• Estinzione del rapporto di impiego o di lavoro;
• Decadenza e sospensione dall’esercizio della potestà dei genitori.

Question 10

Pene accessorie

Pene accessorie per le contravvenzioni

Answer 10

𝗣𝗲𝗻𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶:

• Sospensione dell’esercizio di una professione o di un’arte;
• Sospensione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

Question 11

Pene accessorie

Pena accessoria comune

Answer 11

𝗣𝗲𝗻𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲: pubblicazione della sentenza di condanna.

Question 12

Pene accessorie

Il presupposto per l’interdizione

Answer 12

𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘂𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 è 𝗹’𝗮𝗯𝘂𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗮𝘁𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à.

L’abuso di un’attività giustifica, oltre alla pena principale, anche l’irrogazione di una pena che è coerente dal punto di vista contenutistico al tipo di comportamento illecito per cui il reo è stato condannato.

Le pene interdittive possono essere 𝗽𝗲𝗿𝗽𝗲𝘁𝘂𝗲 𝗼 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗲. Per le ultime la legge stabilisce la 𝗱𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗶 𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗶 𝗲 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗲.

Question 13

Pene accessorie
Il presupposto per l’interdizione
La durata delle pene accessorie

Answer 13

Per le pene accessorie, come le pene principali, non si
procede ad una commisurazione discrezionale. La durata delle pene accessorie temporanee è di regola stabilita dalla legge, qualora però non sia stabilita la durata, questa è pari alla durata della pena detentiva temporanea cui si aggiunge oppure determinata, in caso di pena pecuniaria, secondo i criteri di ragguaglio 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟯𝟱.

L’inosservanza di pene accessorie interdittive di attività o funzioni, costituisce un 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼 𝗽𝘂𝗻𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟯𝟴𝟵, come delitto contro l’amministrazione della giustizia per la quale è prevista le pena della reclusione da 2 a 6 mesi.