Unità e pluralità di reati Flashcards

1
Q

Unità e pluralità di reati

A

Non è sempre agevole comprendere se in una data situazione di vita, l’agire di un soggetto abbia dato luogo ad una pluralità di reati o ad un solo reato.

Questa difficoltà deriva dalla circostanza che il 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼, da un punto di vista teorico-concettuale, 𝗻𝗼𝗻 è 𝘂𝗻’𝗲𝗻𝘁𝗶𝘁à 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮, cioè predefinita e preesistente che il legislatore si limita a recepire all’interno di una norma penale.

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Q

Unità e pluralità di reati

Il reato un’entità normativa

A

Il reato è 𝘂𝗻’𝗲𝗻𝘁𝗶𝘁à 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 la cui configurazione è l’esito di una precisa scelta politica del legislatore, il quale seleziona gli elementi che costituiscono un dato tipo di reato e consentono di valutare il fatto come un’entità unitaria.

Per cui ciò che risulta, dal punto di vista di un’osservatore esterno come un accadimento, una situazione composta da una pluralità di fatti, viene vista in 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 attraverso la 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 che prevede una data fattispecie.

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Q

Unità e pluralità di reati
Il reato un’entità normativa
Non c’è sempre una corrispondenza tra unità e pluralità

A

Per questa ragione, per questa dimensione concettuale normativa del reato, che 𝗻𝗼𝗻 𝗰’è 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘁𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗶𝘁à 𝗲 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 sul piano 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 e sul piano 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼.

Un unica condotta concreta, non necessariamente integra un solo reato.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: si pensi al ladro che sottragga preziosi da diverse stanze di un albergo, nel medesimo
contesto spazio-temporale, nel giro di meno di 1 ora. Il ladro commette più fatti, ciascuno dei quali può essere autonomamente qualificato come autonomo delitto di furto e quindi si rende reo di una pluralità di furti.

Allo stesso modo una pluralità naturalistica di condotte non corrisponde sempre ad una pluralità di reati.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: si pensi all’aggressore che infligge plurime ferite alla vittima, ne cagiona la morta.
Anche in presenza di una pluralità condotte, ciascuna delle quali penalmente rilevanti, la vicenda viene considerata in maniera unitaria e ricondotta all’ambito applicato del delitto di omicidio.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 2: si pensi al ladro che per impossessarsi d una cosa mobile altrui, faccia uso della violenza realizzando quindi 2 reati: un furto e una violenza privata. Fatti che però concorrono ad integrare un reato complesso e unico dal punto di vista concettuale e normativo, che prende il nome di rapina.

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4
Q

Unità e pluralità di reati
Il reato un’entità normativa

Come capire la situazione si integra in un solo reato o pluralità di reati
Indagine 1 Unificazione normativa

A

Capire se la vicenda concreta integra gli estremi di un solo reati o una pluralità di reati, richiede 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝘂𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲:

• 𝟭° 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲: L’interprete deve 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗮 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 che viene in rilievo. Se la vicenda concreta, anche se realizzata con più condotte naturalistiche, è riconducibile ad 1 fattispecie di reato, troverà applicazione unicamente la norma penale che incrimina detta fattispecie.
Si parla di 𝘂𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 di condotte naturalisticamente plurime. Vedi esempio dell’omicidio o della rapina.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝟯: reati abituali, maltrattamento contro famigliari e conviventi incriminato 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟱𝟳𝟮 il quale asserisce che: ‘‘𝘊𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦, 𝘧𝘶𝘰𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘴𝘪 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘮𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘪𝘷𝘦𝘯𝘵𝘦, 𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘱𝘰𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘵à 𝘰 𝘢 𝘭𝘶𝘪 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘪𝘴𝘵𝘳𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘤𝘶𝘳𝘢, 𝘷𝘪𝘨𝘪𝘭𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘰 𝘤𝘶𝘴𝘵𝘰𝘥𝘪𝘢, 𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯’𝘢𝘳𝘵𝘦, è 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘢 𝘵𝘳𝘦 𝘢 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘢𝘯𝘯𝘪.”

Il fatto è descritto come il maltrattare una persona sulla quale si abbia un dovere di garanzia che viene poi
articolato e specificato. Secondo l’interpretazione condivisa da dottrina e giurisprudenza, per il configurarsi del maltrattamento, occorre il reiterare di una pluralità di condotte. Non è sufficiente
la realizzazione di una sola azione maltrattante, ma di più azioni che possono essere sia penalmente lecite sia penalmente rilevanti. Il maltrattamento è un unico reato che unifica, dal punto di vista normativo, la valutazione e il trattamento penale di una pluralità dei fatti, nella
misura in cui la loro ripetizione integra gli estremi della condotta maltrattante.

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5
Q

Unità e pluralità di reati
Il reato un’entità normativa

Come capire la situazione si integra in un solo reato o pluralità di reati
Indagine 2, Concorso di norme reale

A

Nel caso in cui il 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻𝗮 𝗼 𝗽𝗶ù 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼𝘁𝘁𝗲, sia invece 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗱𝘂𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮 𝗽𝗶ù 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼, occorre svolgere una seconda indagine:

• 𝟮° 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲: focalizzata sul rapporto sussistente tra le norme che incriminato le suddette fattispecie. Tale analisi conduce ad un duplice risultato:

𝟭. Conduce l’interprete a ritenere applicabile nel caso concreto 2 o più nome e incriminatrici, in questo caso, si ha 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲, che comporta la responsabilità del reo per una pluralità di reati.

𝟮. Conduce all’applicazione nel caso concreto, di una sola norma incriminatrice, quando tra le norme, all’intero delle quale il fatto può essere ricondotto, si realizza un 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲. Quando il concorso tra le norme, astrattamente applicabili al caso, si realizza solo in modo apparente, il reo verrà chiamato a rispondere solo di un unico reato. Il concorso apparente di norme evita di far rispondere ad una persona più volte per lo stesso reato, intendendo soddisfare 𝘂𝗻𝗮 𝗲𝘀𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲.

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6
Q

Unità e pluralità di reati

Un ulteriore fattore di complessità del tema, riguarda l’interrogativo, circa quando un fatto concreto appaia astrattamente suscettibile di qualificazione da parte di più norme penali, come si sceglie la norma da applicare? In presenza di un concorso dii norme, come si fa a stabilire che il concorso è solo apparente e non reale? E quindi come si fa ad individuare
quell’unica norma applicabile al caso?

A

Dottrina e giurisprudenza hanno individuato 3 criteri:

  • 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à
  • 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝘀𝘀𝗶𝗱𝗶𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁à
  • 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼

In caso di concorso di reati il codice prevede una disciplina particolare per quanto riguarda il
trattamento sanzionatorio il quale viene stabilito in base a due criteri:

  • 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
  • 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
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7
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à

A

• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à: è un criterio logico che risolve il concorso tra norme analizzando la
struttura delle norme medesime. Viene regolato espressamente dal 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟱, il quale asserire che: ‘‘𝘘𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘪ù 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘢𝘭𝘪 𝘰 𝘱𝘪ù 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘥𝘦𝘴𝘪𝘮𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘯𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘢, 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘰 𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘳𝘰𝘨𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦, 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵𝘰.”

La questione semplice riguarda il significato da attribuire all’espressione stessa materia nell’articolo 15.
“Stessa materia” significa che la 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 e la 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 disciplinano una fattispecie ricompresa in entrambe.

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8
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à
Rapporto di specialità

A

Il 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à è un rapporto logico-strutturale tra norme che si ha quando una norma speciale comprende nella sua fattispecie un sottoinsieme di fatti ricompresi anche in una norma generale.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: il delitto di rapina è un diritto speciale sia rispetto al delitto di furto sia rispetto al delitto di violenza. Rispetto al delitto di furto perché comprende il fatto tipico del furto consistente nella sottrazione della cosa mobile altrui, ma è speciale perché oltre agli elementi tipici del furto si configura la rapina quando la sottrazione della cosa è realizzata con violenza. E’
speciale anche rispetto al delitto di violenza privata, al quel è accomunata dall’incriminazione del
comportamento violento, ma è speciale, perché a differenza della rapina, il fatto tipico consiste
nella sottrazione di una cosa mobile altrui che non è elemento tipico della violenza.

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9
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à
La funzione normativa

A

𝗟𝗮 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 della previsione di una norma speciale è quella di 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝗽𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗮 in ragione del differente disvalore del fatto incriminato.

Le norme penali speciali prevedono fatti più gravi rispetto a quelli incriminati da norme generali penali. Possono però anche prevedere dei fatti meno gravi.

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10
Q
Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell'unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à
Rapporto di specialità
Concorso di norme apparente
A

Quando 𝗳𝗿𝗮 𝗽𝗶ù 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 sussiste un autentico 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à il 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 è solo 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲.

Rispetto ad un fatto concreto di rapina, si realizza un 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 tra la norma che incrimina il delitto di rapina, quella che incrimina il delitto di violenza e quella che incrimina il delitto di furto, 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲 in ragione del 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à che sussiste tra le norme e che porta a ritenere quale unica norma applicabile la norma speciale, dunque il delitto di rapina.

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11
Q
Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell'unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘁à
Rapporto di specialità
Quando non si ha un concorso apparente
A

Non si ha concorso apparente, ma 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 quando tra le fattispecie incriminatrice 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝘂𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗮 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗲.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: una persona che forma e utilizza un documento falso per commettere delitto di truffa,
realizza 2 delitti, il delitto di falso documentale e il delitto di truffa. Non sussiste tra questi due un rapporto strutturale di genera a specie dal momento che da un lato la formazione e l’uso del documento falso è elemento tipico del delitto di falso e non di quello di truffa e l’induzione in altri in errore è elemento di tipicità della truffa e non del delitto di falso. Tra le due norme incriminatrici si realizza un 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 e il soggetto risponderà di entrambi i reati,
del falso e della truffa.

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12
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝘀𝘀𝗶𝗱𝗶𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁à

A

• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝘀𝘀𝗶𝗱𝗶𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁à: criterio di valore che per risolvere il concorso tra norme guardano le caratteristiche dell’offesa tipica vietata dalle norme incriminatrici e al trattamento sanzionatorio previsto.
Tale criterio opera in caso di norme incriminatrici che contengono 𝗰𝗹𝗮𝘂𝘀𝗼𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.

𝗜𝗹 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 è 𝗳𝗮𝗰𝗶𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗽𝗶ù 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮𝗿𝗲 sulla base di una clausola normativa che è espressamente indicata e facilmente individuabile all’interno del dispositivo di una norma che esordisce dicendo che un dato fatto si applica salvo che costituisca un più grave reato o altre formule
analoghe.

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13
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝘀𝘀𝗶𝗱𝗶𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁à
Funzione

A

Mediante le clausole di sussidiarietà il legislatore assegna alle norme che lo contemplano una funzione, un’ambito di applicazione 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝘂𝗮𝗹𝗲.

Le norme che contengono una clausola di sussidiarietà entrano in gioco come regolative del fatto commesso solamente quando non sia applicabile nel caso concreto un’altra norma primaria che incrimina fatti che presentano elementi omogenei da quelli previsti dalla norma sussidiaria che contiene la clausola, ma che costituiscono un’offesa più grave, rispettata dalla maggiore severità della pena.

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14
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼

A

• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼: criterio di valore che per risolvere il concorso tra norme guardano le caratteristiche dell’offesa tipica vietata dalle norme incriminatrici e al trattamento sanzionatorio previsto.

Problemi di applicabilità o non applicabilità di norme
penali possono venire in discussione anche a riguardo di più fatti concreti commessi in tempi diversi, ciascuno di essi costituente reato, ma che siano correlati tra di loro. Quando non opera il criterio della sussidiarietà, il 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 consente di 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝘀𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼, commesso primo a dopo il reato, che prende il nome di 𝗮𝗻𝘁𝗲𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲.

Antefatto o postfatto, in quanto assorbito dal primo reato, 𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗽𝘂𝗻𝗶𝘁𝗼 in virtù del criterio dell’assorbimento.

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15
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼

Esempio di un reato che costituisce antefatto non punibile di un altro reato

A

Esempio di un reato che costituisce antefatto non punibile di un altro reato:
𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟯𝟬𝟮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 prevede che ‘𝘊𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢 𝘵𝘢𝘭𝘶𝘯𝘰 𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘪
𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘪, 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘰𝘴𝘪, 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘥𝘶𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘪 𝘤𝘢𝘱𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘦 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘵𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰, 𝘰𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢
𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰, è 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘵𝘰, 𝘴𝘦 𝘭’𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 è 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢, 𝘰𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘴𝘦 𝘭’𝘪𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 è 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 è 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘰 𝘢 𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘢𝘯𝘯𝘪.’

L’istigazione. Competere un delitto contro la personalità dello stato è una chiara ipotesi di un antefatto non punibile che prende corpo in un fatto strumentale che è configurato autonomamente come un reato ma che perde autonomo rilievo penale nel caso in cui l’attività criminosa sia arrivata ad uno stadio
superiore all’istigazione consistente nella commissione del delitto istigato. In presenza della commissione del delitto insidiato la mera istigazione, anche se in se penalmente rilevante non viene punita quale reato commesso prima della commissione del delitto istigato.

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16
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼

Esempio di un reato post fatto non punibile

A

Esempio di un reato post fatto non punibile:
𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟯𝟳𝟴 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 asserisce che ‘𝘊𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦, 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘶 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘶𝘯 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳
𝘪𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘭’𝘦𝘳𝘨𝘢𝘴𝘵𝘰𝘭𝘰 𝘰 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘪𝘶𝘵𝘢 𝘵𝘢𝘭𝘶𝘯𝘰 𝘢 𝘦𝘭𝘶𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘈𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘵à, 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘥𝘢 𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦, 𝘰 𝘢 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘳𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘶𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘪 𝘮𝘦𝘥𝘦𝘴𝘪𝘮𝘪 𝘴𝘰𝘨𝘨𝘦𝘵𝘵𝘪 , è 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘵𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘯𝘯𝘪.

Il fatto del favoreggiamento è una chiara ipotesi di post fatto non punibile che è autonomamente previsto dalla legge come reato che non può essere punito nel caso in cui chi ha commesso favoreggiamento a anche concorso con altri alla realizzazione di un reato precedente.

Il favoreggiamento è un fatto non punibile nel caso in cui l’autore del favoreggiamento possa essere anche ritenuto autore del reato precedente in qualità di concorrente. In questo caso il favoreggiamento viene assorbito dalla fattispecie che incrimina il reato precedente.

17
Q

Unità e pluralità di reati
I 3 criteri dell’unificazione normativa
Se questi criteri portano a un concorso di norme reale

A

Se i criteri che abbiamo analizzato per risolvere le ipotesi di concorso apparente di norme conducono a ritenere che il 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗺𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 la persona viene chiamata a rispondere di tutti i reati commessi in quanto viene a configurarsi 𝗹’𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗶. Dunque quando si ha un concorso reale di norme si configura l’ipotesi di
concorso di reati. In caso di concorso di reati il codice penale prevede una disciplina particolare riguardante il trattamento sanzionatorio.

18
Q

Unità e pluralità di reati

L’istituto del concorso di reato

A

Possiamo affermare che l’istituto del concorso di reati rientra nel campo della disciplina relativa al 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗶 in quanto introduce una serie di normi che consentono
di ridefinire i limiti edittali minimi e massimi dei reati commessi in concorso.

19
Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲

A

• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲: in astratto la 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗶ù 𝗰𝗼𝗲𝗿𝗲𝗻𝘁𝗲 con la struttura del sistema è che ad ogni reato segue la pena per esso prevista.

Di conseguenza il trattamento sanzionatorio corrisponde alla 𝘀𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗮𝗿𝗶𝘁𝗺𝗲𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲 previste per ciascuno dei reati commessi. Quello del cumulo materiale è il modello adottato dal codice penale agli 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶 𝗱𝗮 𝟳𝟭 𝗮 𝟴𝟬 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝗲𝗰𝗰𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 come l’eccezione prevista 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟴𝟭.

20
Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Le discipline

A

La scelta del cumulo materiale è coerente con 𝗹’𝗶𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 del codice del 1930. Il rigore del criterio del cumulo materiale è temperato dalla previsione di alcune norme come 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟳𝟴 che fissa un limite massimo di pena. Per questo, a prescindere dal valore derivante dall’addizione numerica, la pena definitiva per il concorso di reati non può superare il quintuplo della pena per il reato più grave.

Ai sensi 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟳𝟯 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 possiamo dire che ‘𝘚𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘳𝘦𝘢𝘵𝘪 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘯𝘦 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰𝘳𝘢𝘯𝘦𝘦 𝘥𝘦𝘵𝘦𝘯𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘴𝘱𝘦𝘤𝘪𝘦, 𝘴𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝗽𝗲𝗻𝗮 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮, 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗲𝗴𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗹𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗶. Quando concorrono più delitti, per ciascuno dei
quali deve infliggersi la pena della reclusione non inferiore a ventiquattro anni, si applica l’ergastolo.
Le pene pecuniarie della stessa specie si applicano tutte per intero’.

21
Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Il duplice limite

A

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟳𝟴 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 prevede che ‘𝘕𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘳𝘦𝘢𝘵𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 73, 𝘭𝘢
𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘥𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘯𝘰𝘳𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘭 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘵𝘶𝘱𝘭𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘨𝘳𝘢𝘷𝘦 𝘧𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘯𝘦́ 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦: 𝘵𝘳𝘦𝘯𝘵𝘢 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦; 𝘴𝘦𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘢𝘳𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰; 𝘦𝘶𝘳𝘰 15.493 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘦 𝘦𝘶𝘳𝘰 3.098 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘢𝘮𝘮𝘦𝘯𝘥𝘢; 𝘰𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘦𝘶𝘳𝘰 64.557 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘦 𝘦𝘶𝘳𝘰 12.911 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘢𝘮𝘮𝘦𝘯𝘥𝘢, 𝘴𝘦 𝘪𝘭 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘦 𝘴𝘪 𝘷𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘢𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 133-𝘣𝘪𝘴’.

Il criterio del cumulo materiale, che impone di comminare al reo una pena in misura corrispondente alla somma delle pene previste per i singoli reati,
trova un 𝗱𝘂𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗲 nel fatto che la pena complessiva non può superare il quintuplo della
pena più grave e in ogni caso la pena non può essere superiore ai trent’anni per la reclusione e sei anni per l’arresto.

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Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲

A

• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲: questo criterio è un criterio più 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲 rispetto al cumulo materiale in quanto secondo il cumulo giuridico la pena complessiva viene determinata partendo dalla violazione più grave sulla quale si applica un aumento fino ad un limite massimo fissato dalla legge.

L’ambito di applicazione del cumulo giuridico è stato
ampliato dalla 𝗿𝗶𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝘀𝗮𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟳𝟰 rispetto allo spazio esiguo che il codice penale gli assegnava.

In particolare il cumulo giuridico si applica in
due ipotesi:

  • nel caso di concorso formale di reati
  • nel caso del reato continuato
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Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Nel caso di concorso formale di reati

A

L’ipotesi del concorso formale di reati viene disciplina dal 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹’ 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟴𝟭 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗣𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 secondo cui ‘𝘌̀ 𝘱𝘶𝘯𝘪𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘭𝘪𝘨𝘨𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘰𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘨𝘳𝘢𝘷𝘦 𝘢𝘶𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘴𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘵𝘳𝘪𝘱𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘢 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘰𝘥 𝘰𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘷𝘪𝘰𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘰𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘷𝘪𝘰𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘥𝘦𝘴𝘪𝘮𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦’.

Si ha dunque concorso formale di reati quando un soggetto, con un’unica azione, commette più violazioni
della medesima disposizione di legge o di leggi diverse

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Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Nel caso di concorso formale di reati
Distinzioni dal concorso materiale

A

Il concorso formale si 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝗴𝘂𝗲 dal concorso materiale di reati in quanto il primo si ha in caso di una 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝗻𝘁𝗲 𝘂𝗻’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼 𝗼𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 e la pena viene determinata secondo il criterio del cumulo giuridico mentre il concorso materiale di reati si ha nel caso di 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗹𝘂𝗿𝗶𝗺𝗮
𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗶ù 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗼 𝗼𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 e la pena viene stabilita con il criterio del cumulo materiale delle pene.

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Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Nel caso del reato continuato

A

La seconda ipotesi in cui trova applicazione il cumulo giuridico delle pene è il reato continuato regolato 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟴𝟭 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟮 che prevede che ‘𝘈𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘴𝘰𝘨𝘨𝘪𝘢𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘰𝘥 𝘰𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘦𝘴𝘦𝘤𝘶𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘮𝘦𝘥𝘦𝘴𝘪𝘮𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘤𝘳𝘪𝘮𝘪𝘯𝘰𝘴𝘰,
𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘪 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘷𝘪𝘰𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦.’

Questa è un ipotesi di concorso materiale di reati, consistente in più azioni o omissioni che causano più violazioni della medesima norma o di più norme.
La differenza tra concorso materiale e reato continuato è data dalla presenza del 𝗿𝗲𝗾𝘂𝗶𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗼𝘀𝗼 che è elemento costitutivo del reato continuato.

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Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Nel caso del reato continuato
Non superiore alla pena

A

𝗟’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟴𝟭 ‘𝘕𝘦𝘪 𝘤𝘢𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘥𝘶𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵’𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘪𝘰𝘳𝘦 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘪𝘤𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘢 𝘯𝘰𝘳𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪’. Questo significa che la pena derivante dal cumulo giuridico non può comunque essere superiore alla pena che si sarebbe ottenuta secondo al cumulo materiale delle pene.

27
Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Nel caso del reato continuato
Concetto di violazione più grave

A

Per quanto riguarda il 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗶ù
𝗴𝗿𝗮𝘃𝗲 vengono proposte letture differenti tra dottrina e giurisprudenza.
La violazione più grave sarebbe da identificarsi in base alla pena in astratto secondo la giurisprudenza mentre
secondo la dottrina non sarebbe sufficiente verificare i limiti minimo e massimo astrattamente previsti dalla norma incriminatrice ma la violazione più grave sarebbe quelle per il quale il giudice ritiene congrua una pena più grave in concreto ovvero calcolata non solo tenendo conto dei criteri di cui 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟯𝟯 ma derivante anche dall’applicazione di eventuali
circostanze aggravanti o attenuanti.

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Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Nel caso del reato continuato
L’unicità del disegno

A

Ciò che caratterizza il reato continuato è l’unicità del
disegno criminoso. Tale requisito è ambiguo in quanto potremmo domandarci se l’unicità del disegno criminoso che riguarda più reati commessi in continuazione sia sempre un fattore che giustifica una riduzione della pena o se non possa essere, in certi casi, considerato un motivo di aggravamento della pena.

L’indicazione che si ricava dal codice è che 𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮 e quindi dobbiamo effettivamente capire quando il
vincolo della continuazione è un motivo che giustifica un trattamento penale di favore.

La dottrina precisa che per parlare di un disegno criminoso occorre che il 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗶𝗮 𝘀𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲
𝗰𝗼𝗻𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝗿𝗲 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗼. Possono essere espressione di un unico disegno criminoso anche 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗮 𝗯𝗿𝗲𝘃𝗲 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 l’uno dall’altro.

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Q

Unità e pluralità di reati
I 2 criteri del trattamento sanzionatorio concorso del reato
• 𝗖𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲
Deroghe

A

𝗜𝗹 𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗲 costituisce il 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲 che occasionalmente viene derogato per le ipotesi di reato per le quali il codice penale dispone che la pena venga determinata mediante il criterio del cumulo giuridico delle pene.