La ginecopatologia Flashcards

(101 cards)

1
Q

Tipologie di tumori della vulva

A

1) Tumori epiteliali
2) Tumori germinali
3) Lesioni delle ghiandole del Bartolini
4) Malattia di Paget extramammaria
5) Adenocarcinomi annessiali

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2
Q

Caratteristiche del condiloma acuminato

A

Lesione HPV-relata (soprattutto ceppi 6 e 11) in cui ancora non-integrazione virale
Si hanno:
1) Papillomatosi: guglie (anche grandi) con porzione microvascolare rivestita di epitelio neoplastico
2) Acantosi
3) Discheratosi: cheratinizzazione prematura in cheratinociti profondi
4) Paracheratosi. ritenzione dei nuclei in cheratinociti di strato corneo
5) Coilocitosi: alone perinucleare chiaro e nuclei dismorfici/atipici (DDS con infezioni virali non-HPV o fungine, in cui pseudocoilocitosi)

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3
Q

Caratteristiche di VIN (vulvar intraepithelial neoplasia)

A

Precursore indifferenzato di carcinoma squamocellulare HPV-relato (genotipi oncogeni come HPV 16 e 18), tipico di mezza età (primi contatti in adolescenza ma necessari decenni per invadere derma/connettivo sottoepiteliale) Conferma con ricerca di genoma di HPV e IHC per p16 (iperespressa mentre assente in VIN differenziate) e p53-wt

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4
Q

Caratteristiche di neoplasia vulvare intraepiteliale ben differenziata

A

VIN non associata ad HPV, manifestata come atipie solo in strati basali e tipica di donne anziane
Può essere preceduta da lichen sclerotrofico/atrofico, sviluppato per atrofia vulvo-vaginale menopausale (morfologicamente eczema cronico con atrofia ingravescente della cute)
Elevato rischio di progressione invasiva, ma per profilo frastagliato difficile valutare invasione
Caratterizzato da maturazione di cheratinociti, ipercheratosi, atipie basali e mutazione di p53 (a IHC accumulo o null pattern ma solo a livello basale)

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5
Q

Caratteristiche del carcinoma squamocellulare vulvare

A

Tale quando lesioni oltre lamina basale, tipico di età avanzata (70-80 anni)
Può essere:
1) HPV-relato: 2/3 a distribuzione geografica di infezione virale (Africa, America Latina, Europa); insorgenza più precoce, ma evolutività e metastasi linfonodali meno frequenti. Caratterizzato da aspetto basaloide (aumento rapporto nucleo/citoplasma) e maturazione con cheratinizzazione con infiltrazione
2) Non HPV-relato: prognosi peggiore, ma correlata a stadio; ha aspetto differenziato cheratinizzante

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6
Q

Aspetto microscopico di malattia di Paget extramammaria

A

Adenocarcinoma in situ formato da cellule di Paget (cellule epiteliali ghiandolari, apocrine, con citoplasma granulare, chiare, grandi, atipiche, nucleo ipercromico e pleomorfo, con mucina)
Fortemente recidivante ma buona prognosi
Immunofenotipo simile a BCa (HER2, ER, PGR)

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7
Q

Aspetto macroscopico di malattia di Paget extramammaria

A

Lesioni rossastre, vagamente eczematose e siero-gementi
Spesso rottura dell’epitelio superficiale per grattamento (prurito, dolore e bruciore)

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8
Q

Patologie poste in differenziale con malattia di Paget extramammaria

A

1) Neoplasie primitivamente epiteliali squamose: CK7 (espressa
da cellule ghiandolari in citoplasma)
2) Malattia di Bowen (carcinoma squamoso in situ): Bown tipica di aree fotoesposte
3) Melanoma con diffusione pagetoide: si solitamente, BRAF V600E negativo e S100+
4) Lesioni dermatitiche croniche
5) Lichen scleroso in forma infiammatoria
6) Altre neoplasie

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9
Q

Staging di malattia di Paget extramammaria

A

1) Dimensioni
2) Invasione stromale o di organi adiacenti: vagina, retto, uretra, vescica, ureteri (prima causa di morte è CKD da ritenzione urinaria per interessamento ureteri)
3) Lnfonodi regionali: impiegato linfonodo sentinella per evitare linfadenectomia radicale
4) Metastasi a distanza (molto rare): polmone, linfonodi pelvici extraregionali

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10
Q

Tipologie di tumori vaginali

A

1) Tumori epiteliali
2) Tumori misti epitelio-mesenchimali (adenosarcoma, con componente epiteliale benigna e mesenchimale maligna)
3) Tumori miscellanei
4) Tumori germinali

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11
Q

Tipologie di tumori vaginali epiteliali

A

1) Condiloma acuminato
2) Papillomi
3) Lesione squamosa intraepiteliale LG (G1) e HG (G2/3)
4) Carcinomi squamocellulari HPV-relati
5) Carcinomi squamocellulari HPV-indipendenti
6) Carcinomi squamocellulari NOS
7) Lesioni mulleriane
8) Iperplasia ghiandole vaginali
9) Adenosi
10) Adenocarcinoma NOS
11) Adenocarcinoma HPV-associato
12) Adenocarcinoma endometrioide
13) Adenocarcinoma a cellule chiare
14) Carcinoma mucinoso gastrico
15) Adenocarcinoma mucinoso
16) Carcinosarcoma NOS
17) Adenocarcinoma mesonefrico

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12
Q

Tipologie di tumori della cervice

A

1) Tumori epiteliali squamosi
2) Tumori ghiandolari
3) Tumori misti epitelio-mesenchimali (adenomioma, adenosarcoma)
4) Tumori germinali

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13
Q

Tipologie di tumori epiteliali squamosi della cervice

A

1) Lesioni non-neoplastiche
2) Lesioni squamose intraepiteliali
3) Carcinoma squamoso HPV-relato (da ceppi oncogeni)
4) Carcinoma squamoso HPV-indipendente (raro in cervice)
5) Carcinoma squamoso NOS

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14
Q

Tipologie e caratteristiche di lesioni epiteliali non-neoplastiche della cervice

A

1) Metaplasia squamosa: da stimoli meccanici, rapporti sessuali e infiammazione
2) Atrofia post-menopausale
3) Condiloma acuminato (da ceppi HPV non-oncogeni come 6 e 11)

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15
Q

Tipologie di tumori ghiandolari della cervice

A

1) Polipi endocervicali
2) Papillomi mulleriani
3) Cisti di naboth (cisti mucinosa di ghiandole endocervicali)
4) Tunnel clusters
5) Iperplasia microghiandolare (reattiva)
6) Lobular endocervical glandular hyperplasia (rarissima)
7) Diffuse laminar endocervical hyperplasia
8) Mesonephric remnants and hyperplasia (rare)
9) Reazione di Arias-Stella,
10) Endocervicosi
11) Metaplasia tuboendometroide (cellule ciliate o endometrioidi)
12) Tessuto prostatico ectopico (residui del dotto di Wolf)
13) Adenocarcinoma in situ: può essere NOS, HPV-relato (più frequente) o HPV-indipendente)
14) Adenocarcinoma invasivo: può essere HPV-indipendente (ulteriormente suddiviso in gastric type, clear cells o mesonefrico), HPV-relato, endometrioide (da metplasia endometrioide)
15) Carcinosarcoma
16) Carcinoma adenosquamoso
17) Mucoepidermoide

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16
Q

Stadio 1 dei tumori della cervice secondo classificazione FIGO

A

Confinato a cervice
- 1a: tumore microinvasivo (1a.1 se invasione <3mm ed estensione orizzontale <7mm, 1a.2 se invasione 3-5mm ed estensione orizzontale <7mm)
- 1b: invasione >5mm (1b.1 se <2cm, 1b.2 se 2-4cm e 1b.3 se >4cm)

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17
Q

Stadio 2 dei tumori della cervice secondo classificazione FIGO

A

Oltre la cervice senza coinvolgimento di parete pelvica o terzo inferiore di vagina
- 2a: invasione vaginale senza invasione parametriale (2a.1 se <4cm, 2a.2 se >4cm)
- 2b: invasione parametriale

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18
Q

Stadio 3 dei tumori della cervice secondo classificazione FIGO

A

Coinvolgimento di parete pelvica, del terzo inferiore della vagina o di linfonodi pelvici/paraaortici
- 3a: terzo inferiore della vagina senza estensione a parete pelvica
- 3b: estensione a parete pelvica o idronefrosi
- 3c: coinvolgimento linfonodale (3c.1 se a linfonodi pelvici, 3c.2 se a linfonodi paraortici)

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19
Q

Stadio 4 dei tumori della cervice secondo classificazione FIGO

A

Estensione oltre alla pelvi o metastasi a distanza:
- 4a: estensione vescica o retto
- 4b: organi a distanza (polmoni, fegato, ossa, linfonodi sovraclaveari)

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20
Q

Epidemiologia di lesioni squamose intraepiteliali di cervice

A

Comparse in donne sessualmente attive
Incidenza ha trend di infezioni da HPV, dunque più comuni in Africa e America Latina per mancanza screening
LSIL più frequenti in giovani (prevalenza 5-10%) e frequente regressione
HSIL in media a 40-50 anni (prevalenza 0.5-1%) per necessità tempo per integrazione HPV in genoma

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21
Q

Clinica di lesioni squamose intraepiteliali di cervice

A

Asintomatiche, identificate con Pap test (screening citologico)
Spesso in zona di trasformazione (giunzione squamocolonnare)

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22
Q

Caratteristiche generali di LSIL

A

Lesioni a LG da ceppi a basso rischio (6, 11) o oncogeni (16, 18), caratterizzate da aspetto esofitico simil-condilomatoso con escrescenze mucose
Bassissimo rischiodi progressione (10% diventa HSIL, mentre rischio annuo di progressione 0,5-1%)
Regressione spontanea in 90%

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23
Q

RF associati a progressione di LSIL

A

1) Immunosoppressione
2) Fumo
3) Microrganismi (es. HSV, Chlamydia, Trichomonas)

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24
Q

Aspetto microscopico di LSIL

A

Si hanno cellule:
1) Euploidi/polipoidi
2) Coilocitosi
3) Acantosi
4) Ipercheratosi
5) Atipie superficiali

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25
Screening molecolare per LSIL
Target mRna di E6 e E7 (responsabili carcinogenesi), espresse in strati basali
26
Caratteristiche generali di HSIL
Lesioni piatte HG da ceppi oncogeni (es. 16 e 18) Maggior rischio di progressione verso carcinoma squamocellulare invasivo, solitamente invasione dopo circa 20 anni Regressione nel 10-20%
27
Aspetto microscopico di HSIL
Associate a infezione abortiva, con scarsa produzione di virioni e late proteins (solo in strati superficiali) e alti livelli di E6 e E7 per integrazione genoma di HPV Cellule aneuploidi
28
Patogenesi di carcinoma HPV-relato della cervice
1) Infezione transiente: a volte mild cytologic abnormalities (coilocitosi, acantosi; soprattutto se LSIL), ma possibile regressione completa delle anomalie 2) Infezione persistente: progressione a lesioni displastiche precancerose (LSIL, HSIL) 3) Evoluzione invasiva: sviluppo di carcinoma
29
Classificazione istologica CIN
- CIN1: displasia lieve, coilocitosi in terzo inferiore di epitelio - CIN2: displasia moderata, con p16 e Ki67 positivi in 2/3 dell'epitelio, a volte con accumulo p53 - CIN3: displasia grave, con p16 e Ki67 positive a tutto spessore e cellule basaloidi in superficie, ma non invasione di membrana basale
30
Strategie per trattamento di lesioni squamose intraepiteliali della cervice
- LSIL: follow-up ravvicinato con Pap test - HSIL: resezione (laser, criosurgery, LOOP, conizzazione)
31
Epidemiologia di carcinoma squamocellulare della cervice
4° tumore per incidenza in donne, soprattutto di mezza età Rappresenta 85-90% tumori cervicali (incidenza in calo per screening e vaccinazione) 95% HPV-relato (soprattutto HPV16)
32
Clinica di carcinoma squamocellulare della cervice
Asintomatico oppure sanguinamento, perdite maleodoranti e dispareunia Manifestazioni tardive includono ostruzione urinaria, fistole e IR per invasione neoplastica di vie urinarie
33
Ruolo di IHC nella diagnosi di carcinoma squamocellulare della cervice
Fondamentale IHC p16 siccome FISH per HPV-Dna scarsamente sensibile per ridotta produzione di virioni
34
Prognosi del carcinoma squamocellulare della cervice
- Stadio I: 90-95% - Stadio II: 50-70% - Stadio III: 30% - Stadio IV: 20%
35
Epidemiologia di adenocarcinoma della cervice
5% di tumori cervicali, con incidenza in aumento per difficoltà diagnostico allo screening citologico In 85-90% da HPV; forme non-relate sono gastric type ed endometrioide
36
Caratteristiche immunofenotipiche di adenocarcinoma della cervice
- HPV-relato: p16+, pax+, p53 wt, ER-, PGR-, vimentina- e cdx2- (DDS con adenocarcinoma del colon che è cdx2+) - Gastrico: p16- - Endometrioide: ER+, PGR+ e vimentina+
37
Tipologie di tumori del corpo dell'utero
1) Lesioni tumor-like (es. polipo endometriale) 2) Tumori epitelio-mesenchimali (adenomioma, adenomioma polipoide atipico) 3) Tumori epiteliali endometriali 4) Tumori mesenchimali 5) Tumori germinali
38
Manifestazioni cliniche di tumori del corpo dell'utero
Sanguinamenti genitali anomali, caratterizzati da atipie rispetto a quelli del ciclo mestruale: 1) Sanguinamento non in corrispondenza del ciclo 2) Perdite abbondanti 3) Ripresa improvvisa dei sanguinamenti in donne post-menopausa (alto VPP) Altre cause di sanguinamento anomalo si possono avere in pre-pubertà (pubertà precoce o problematiche disendocrine), adolescenza (cicli anovulatori), età riproduttiva (complicanze di gravidanza, gravidanza ectopica, cicli anovulatori) e post-menopausa (irregolarità dei cicli perimenopausali)
39
Caratteristiche della poliposi endometriale
Lesione esofitica tumor-like occupante spazio formata da endometrio e stroma Strutture lucide ed elastiche, più regolari di adenocarcinomi Principali complicanze sono sanguinamenti da ischemia/torsione dei polipi DDS con adenocarcinomi polipoidi, i quali possono tuttavia crescere in polipi endometriali
40
Eziologia di poliposi endometriale
1) Aumentata produzione o sensibilità a estrogeni (es. tamoxifene): si favoriscono proliferazioni locali che diventano indipendenti dal normale turnover endometriale 2) Obesità 3) Ipertensione 4) Diabete 5) Anomalie genetiche 6) Infiammazioni croniche
41
Caratteristiche dell'adenomiosi del corpo dell'utero
Lesioni benigne endometrio-ghiandolari del miometrio che danno aumento di volume dell’utero con irregolare ispessimento della parete uterina Possibili sanguinamenti e cisti
42
Tipologie di tumori epiteliali endometriali del corpo dell'utero
1) Iperplasia endometriale tipica/atipica 2) Adenocarcinoma endometrioide 3) Carcinoma sieroso 4) Carcinoma a cellule chiare 5) Carcinoma indifferenziato 6) Carcinoma misto 7) Adenocarcinoma mesonefrico (da residui dotto di Wolf) 8) Carcinoma mucinoso intestinal type 9) Carcinosarcoma
43
Caratteristiche dell'iperplasia endometriale
Proliferazione incontrollata delle cellule endometriali associata ad aumentata presenza di estrogeni (es. da tecomi) e con possibili sanguinamenti Può essere tipica (alta probabilità di regressione) o atipica (EIN, 30-40% probabilità evoluzione a ADC endometrioide se non trattata) Trattamento con terapia progestinica (regressione di iperplasia) o isterectomia
44
Epidemiologia dei carcinomi del corpo dell'utero
4° tumore per incidenza e 10° per mortalità, ha incidenza maggiore in paesi sviluppati (non associato a HPV) Picco a 55-65 anni Spesso manifestato precocemente con sanguinamenti e ottima prognosi se diagnosi precoce
45
Eziopatogenesi dei carcinomi del corpo dell'utero
RF sono: 1) Obesità 2) DM 3) Infertilità 4) Basso numero di gravidanze 5) Terapia con agonisti degli estrogeni Fattori protettivi includono pillola anticoncezionale
46
Morfologia macroscopica di carcinomi del corpo dell'utero
Massa polipoide localizzata o lesione piatta diffusa
47
Morfologia microscopica di carcinomi del corpo dell'utero
Esistono sottotipi: 1) ADC endometrioide 2) ADC squamoso (più frequente) 3) Carcinoma sieroso: finemente granuloso e p53 mutato; produce secrezioni poco dense con poche glicoproteine 4) Carcinoma mucinoso 5) Carcinoma a cellule chiare
48
Iter diagnostico di ADC endometrioide
Simile a endometrio normale, presenti ghiandole rivestite da epitelio colonnare semplice Su biopsia endometriale eseguiti: 1) NGS per POLE (grande gene): se POLEmut, tendenzialmente HG e insorgenza giovanile; ottima prognosi indipendentemente da grado 2) Se POLE wt, IHC per MMR (alcuni casi da sindrome di Lynch): se mutato, MMRd, buona prognosi 3) Se MMR-proficient, IHC per p53: se p53mut, 5YSR 50% Se tutto negativo, NSMP
49
Staging T di carcinomi del corpo dell'utero
- Tis: carcinoma in situ - T1: limitato al corpo uterino (T1a se fino a metà superficiale del miometrio, T1b se esteso oltre metà del miometrio) - T2: invasione del connettivo della cervice, ma confinato all'utero - T3a: invasione della sierosa - T3b: invasione di vagina o parametrio - T4: invasione di vescica o intestino
50
Staging N di carcinomi del corpo dell'utero
- N1: estensione a linfonodi pelvici - N2: estensione a linfonodi para-aortici (con o senza estensione a linfonodi pelvici)
51
Fattori prognostici di carcinomi del corpo dell'utero
1) Invasione miometriale: se >50% (da T1b) si effettua linfoadenectomia 2) Invasione linfovascolare: valutata con linfonodo sentinella; se positivo, svuotamento 3) Carcinoma sincrono di endometrio e ovaie: spesso tumore primitivo è endometriale
52
Caratteristiche del carcinosarcoma (tumore mulleriano misto maligno, MMMT)
Lesione maligna bifasica di origine epiteliale con sub-differenziazione mesenchimale, più frequente in utero e formata da: 1) Componente epitelio-ghiandolare: tendenzialmente HG e minoritario in massa principale, ma più frequente in metastasi 2) Componente mesenchimale: principale in massa principale, può essere autologa (connettivo ritrovabile in tessuto originario) o eterologa (connettivo non-ritrovabile in tessuto originario, es. osteosarcoma) Formato da cellule allungate ("a nastro") con citoplasma rosa
53
Tipologie di tumori mesenchimali di corpo dell'utero
1) Leiomioma 2) STUMP (smooth muscle tumor of uncertain malignant potential) 3) Leiomiosarcoma
54
Caratteristiche del leiomioma uterino
Lesione più frequentemente riscontrata in utero e priva di potenziale evolutivo Può essere: 1) Intramurale (in miometrio) 2) Sottosieroso: per dimensioni maggiori può dare disturbi urinari 3) Sottomucoso: associati a sanguinamenti Rischio di infertilità e aborti variabili
55
Aspetto macroscopico di leiomioma uterino
Biancastro-grigio per scarsa vascolarizzazione Ben circoscritto ma privo di capsula Consistenza duro-elastica
56
Aspetto microscopico di leiomioma uterino
Esistono tipi: 1) Lipoleiomioma 2) Apoplettico: necrosi ischemica per crescita molto rapida 3) Myxoide: componente stromale 4) Epitelioide: simil-epiteliale 5) Simplastico: cellule unite, formando strutture con atipie apparentemente indice di malignità
57
DDS di leiomioma con leiomiosarcoma
I fattori che permettono discriminare leiomioma da leiomiosarcoma sono: 1) Bassa velocità di crescita 2) Dipendenza da fattori ormonali 3) Multifocalità 4) Omogenità all'imaging Se dubbi su benignità, resezione
58
Caratteristiche del leiomioma metastatizzante
Neoformazioni nodulari peritoneali o polmonari, secondarie alla massa principale
59
Caratteristiche di STUMP uterino
Neoplasie borderline aevoluzione eterogenea I criteri di malignità e correlati al rischio di recidive includono: 1) Necrosi: necrosi coagulativo-tumorale (leiomiomi hanno necrosi ischemica); parametro più influente sul rischio di recidiva 2) Atipie: da moderate a severe 3) Conta mitotica: da sola è scarsamente poco rilevante per valutare malignità
60
Caratteristiche del leiomiosarcoma uterino
Grossa massa singola con crescita rapida Caratterizzata da: 1) Necrosi tumorale-coagulativa (riduzione della consistenza) 2) Atipie e pleomorfismi 3) Aumento delle mitosi 4) Tendenza a metastatizzazione, specie in polmoni e peritoneo 5) IHC positiva per actina e desmina Ha 5YSR <40%
61
Tipologie di tumori dell'ovaio
1) Tumori epiteliali 2) Tumori mesenchimali 3) Tumori misti epitelio-mesenchimali 4) Tumori di stroma e cordoni sessuali 5) Tumori a cellule germinali
62
Epidemiologia dei tumori epiteliali ovarici
7° tumori per mortalità Picco in 7° decade, spesso con diagnosi in III/IV stadio, siccome per posizione possono crescere molto senza dare sintomi Se HG, 5YSR 30%
62
Epidemiologia dei tumori ovarici
6° tumore per incidenza, ma in calo per maggiore uso di pillole anticoncezionali (fattore protettivo) e chirurgia preventiva in donne con mutazione di BRCA1/2 Incidenza maggiore in Occidente
62
RF per lo sviluppo di tumori ovarici
1) Nulliparità 2) Familiarità (es. BRCA) 3) Menarca precoce e menopausa tardiva 4) Lunga esposizione a stimoli estrogenici 5) TOS post-menopausa 6) Dieta 7) Fumo 8) Radiazioni
63
Tipologie di tumori epiteliali ovarici
1) Sierosi (simili a epitelio tubarico) 2) Endometrioidi (simili a endometrio) 3) Mucinosi (simili a epitelio endocervicale) 4) A cellule chiare 5) Sieromucinosi 6) Tumore a cellule transizionali di Brenner 7) Carcinosarcoma 8) Carcinoma dedifferenziato
64
Clinica dei tumori epiteliali ovarici
1) Sintomi da compressione 2) Versamento ascitico (da infiammazione per infiltrazione del peritoneo) Possibile anche riscontro incidentale a ecografia o a palpazione
65
Criteri di malignità ecografici per cisti ovariche
- Benigna: unico o pochi loculi, pareti sottili, senza crescita verso l’interno - Maligna: cisti multiple (o bilaterali), pareti spesse e crescita endoluminale nella cisti (anche in tumori borderline), con aree solide (componente annessoide che accompagna componente cistica)
66
Vie patogenetiche di tumori epiteliali ovarici
1) Via classica 2) Via alternativa 3) Via endometrioide
67
Via classica di tumorigenesi di tumori epiteliali ovarici
Fissurazioni di superficie ovarica per aree cicatriziali retraenti dovute a produzione ciclica di follicoli, con formazione di cisti che si accrescono e raggiungono la superficie ovarica (cistoadenoma benigno) Da qui l'accumulo di mutazioni (KRAS, BRAF, PTEN) port al cistoadenoma borderline (LGSC)
68
Via alternativa di tumorigenesi di tumori epiteliali ovarici
Probabilmente origine da carcinoma intraepiteliale sieroso tubarico (STIC) che diffonde a ovaio e peritoneo Solitamente p53mut, con sviluppo di HGSC (senza intermedi) Coinvolgimento quasi immediato di tube e ovaio per rapida espansione (carcinoma tubo-ovarico)
69
Via endometrioide di tumorigenesi di tumori epiteliali ovarici
Correlata a endometriosi, con reflusso di materiale mestruale che determina insemenzamento di cellule endometriali in ovaie, formando cisti endometriosiche che evolvono a tumori proliferativi atipici e poi a carcinoma endometrioide o carcinoma a cellule chiare
70
Caratteristiche del cistoadenoma sieroso ovarico
Lesione epiteliale benigna più frequente in ovaie Spesso lesioni cistiche uniloculate o multiloculate con basso numero di setti confluenti, ma a volte protrusione papilare in cisti, con stroma fibroso diffuso Epitelio monostratificato privo di alterazioni significative
71
Caratteristiche dei tumori epiteliali borderline ovarici
Età media 50 anni Tumori proliferanti atipici a malignità incerta, con crescita infiltrativa assente/limitata ma atipie morfologiche e proliferative; spesso bilaterali Crescita interna alla cisti esuberante ma uniforme e papillare Associata a localizzazioni tumorali extra-ovariche (soprattutto peritoneali e intralinfonodali) da tumorigenesi multifocale da epitelio celomatico primitivo (cellule di Muller dei dotti) Si hanno: 1) Inclusioni di epitelio da dotti di Muller in assenza di patologie tumorali (endosalpingiosi) 2) Inclusioni associate a lesione tumorale primitiva ovarica (impianti, es. in linfonodi lomboaortici) 3) Presenza di altri tumori (possibili metastasi) Proliferazione epiteliale accompagnata da stroma e vasi; aspetto compatto e cribriforme della cellularità; atipie nucleari e morfologia alterata; talvolta corpi psammomatosi; a volte si ha invasione, ma proliferazione comunque bassa
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Caratteristiche di LGSC
Età media 56 anni Evoluzione di tumore borderline Lesione a crescita lenta (spesso diagnosi in stadi avanzati), non responsiva in modo ottimale alla terapia, ma che non evolve a HG
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Caratteristiche microscopiche di LGSC
Papille lunghe e sottili, corpi psammomatosi, aree di crescita solide, scarse atipie, poche mitosi (<12) e Ki67 poco espresso
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Caratteristiche genetiche di LGSC
p53 wt (mutato/deleto in HGSC) Se ER/PGR+, buona differenziazione
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Morfologia di HGSC
Aspetto solido-cistico, con necrosi ed emorragie Si ha fusione delle papille, con architettura complessa
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Caratteristiche genetiche di HGSC
1) p53mut o del in forme più de-differenziate 2) 20% BRCA mutato (più responsivi a carboplatino); screening BRCA con NGS su sangue periferico e, se positivo, screening parentale, mentre se negativo analisi s biopsia in sede per eventuali mutazioni somatiche 3) ER/PGR spesso negativi 4) WT1 5) PAX8 (DDS con mesotelioma) 6) Rapporto CK7/CK20 (DDS con metastasi intestinali, dove è basso)
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Criteri per determinazione dell'origine tubarica di HGSC
1) Pregresso carcinoma tubarico in situ 2) Pregressa HGSC in mucosa tubarica 3) Parte della tuba inseparabile da massa tubo-ovarica in carcinoma sieroso
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Criteri per determinazione dell'origine ovarica di HGSC
1) Assenza di STIC 2) Assenza di HGSC in mucosa tubarica 3) Tube normali, separate da massa ovarica
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Criteri per determinazione dell'origine tubo-ovarica di HGSC
1) Non caratterizzabile come origina tubarica o ovarica 2) Sospetto di HGSC di origine extrauterina
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Caratteristiche dei tumori mucinosi cistici ovarici
Possono avere differenziazione endocervicale (CK7+) o intestinale (CK20+) e possono essere: 1) Benigni: epitelio colonnare monostratificato in papille e secrezioni collose 2) Borderline: architettura complessa e dismetrie nucleari, solitamente senza impianti 3) Maligne: infiltrazione di peritoneo e metastasi, dissezione stromale per eccessiva produzione di muco ed aree necrotico-emorragiche Solitamente ER/PGR- e 20% HER2+
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Caratteristiche del carcinoma endometrioide ovarico
Età media 50 anni e prognosi migliore rispetto a carcinomi sierosi Spesso associato a endometriosi e a volte a Lynch Spesso in sincrono con adenocarcinomi uterini (importante definire se uno metastasi dell’altro, anche se ad oggi spesso considerati multifocalità) Aspetto solido-cistico, contenuto emorragico-necrotico e differenziazione mucinosa (simile a endometrio e a carcinomi endometrioidi del corpo del’utero) A IHC CK7+, PAX8+, ER/PGR+ e vimentina+
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Caratteristiche del carcinoma a cellule chiare ovarico
Spesso associato a endometriosi e a Lynch Tumore abbastanza aggressivo, con aspetto solido-cistico Si hanno cellule chiare organizzate in papille con stroma e pattern hobnail (a colpo d’unghia) A IHC CK7+, EMA+, PAX8+ e WT1–
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Caratteristiche del tumore a cellule di Brenner
Tumore epiteliale ovarico generalmente benigno e a differenziazione uroteliale Tumore solido, piccolo e solitario, avvolto da stroma fibroso A IHC uroplachina+, p63+ e GATA3+
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Caratteristiche dello pseudomyxoma peritoneale
Lesione mucinosa derivante da tumori dell’appendice ciecale che metastatizzano in ovaie e infiltrano peritoneo (se primariamente ovarico non pseudomixoma) Clinicamente si hanno 1) Aderenze per protidodispersione 2) Addominalgia La morte è dovuta all'inedia da consumo del materiale proteico per la produzione di muco Trattato con pulizia chirurgica, CT inefficace
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Ruolo di IHC in diagnosi e follow-up di tumori epiteliali ovarici
1) p53: distinzioen tra HG e LG 2) ER/PGR: positivi in carcinomi endometriali e LGSC 3) Napsina: mutata incarcinoma a cellule chiare 4) WT1: mutato quasi sempre nei carcinomi sierosi (anche in mesoteliomi, dunque inutile per DDS) 5) PAX8: marker di ghiandole dell’apparato genitale femminile (sia normali sia neoplastiche), tranne che in carcinoma mucinoso; utile per DDS da mesotelioma 6) CA125: per in follow-up (aumento anche con lesioni LG o borderline)
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Staging T di tumori epiteliali ovarici
- T1: tumore limitato a uno/entrambe ovaie - T2: tumore esteso a pelvi con/senza impianti - T3: tumore con metastasi peritoneali extrapelviche
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Tipologie di tumori stromali ovarici
1) Fibroma 2) Tecoma 3) Fibrosarcoma 4) Tumore a cellule della granulosa
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Caratteristiche del fibroma ovarico
Tumore dello stroma ovarico più frequente Benigno e comune in mezza età Appare come massa bianca e microscopicamente si hanno cellule disposte in fascicoli, con buona prognosi e recidive locali Se unilaterale si hanno sintomi da compressione, mentre se associato a sindrome di Meigs si hanno ascite e versamento pleurico
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Caratteristiche del tecoma
Massa solida, dura e gialla (accumulo di sostanze steroidee) formata da grandi cellule simil-tecali con citoplasma chiaro e producenti estrogeni e progesterone DDS con tumore di Krukenberg (con cellule ad anello con castone)
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Caratteristiche del tumore a cellule della granulosa
Tipicamente giovanile, esordito con pubertà, menarca precoce e saldamento precoce delle metafisi per iperproduzione di estrogeni Solitamente diagnosi in stadi precoci con buona prognosi con rimossi chirurgica, ma recidive in 20-30% Se infiltrazione di peritoneo possibili (ma rare) metastasi in polmoni, peritoneo e fegato Ha aspetto epitelioide con trabecole e rosette e cellule in cordoni che circondano vasi A IHC α-inibina+, calretinina+ e a volte CK+ (DDS con carcinomi)
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Tipologie di tumori germinali ovarici
1) Teratoma benigno (maturo) 2) Teratoma immaturo 3) Teratoma maligno 4) Disgerminoma 5) Tumore del sacco vitellino 6) Carcinoma embrionale 7) Coriocarcinoma
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Ipotesi istogenetica dei tumori germinali ovarici
Da cellule germinale si può avere trasformazione neoplastica con nessuna differenziazione (seminoma o disgerminoma) o con differenziazione, che può essere; 1) Primitiva: carcinoma embrionale 2) Endodermica o extra-embrionale: tumore di sacco vitellino, coriocarcinoma 3) Embrionale: teratoma, che può essere maturo (benigno, 95% tumori germinali) o immaturo (con tessuti embrionali indifferenziati e potenziale maligno ma responsività a CT)
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Caratteristiche del disgerminoma
Tumore di stadio I, intraovarico, raramente metastatizzante A spetto cellulare simile a carcinoma a cellule chiare, ma prognosi migliore (non necessaria rimozione demolitiva) A IHC bHCG+ (se differenziazione in sincizio trofoblastico), CD117+, PALP+ e CK–
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Caratteristiche del tumore del sacco vitellino
Lesione polimorfa producente AFP DDS disgerminoma e carcinoma a cellule chiare
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Caratteristiche del corioncarcinoma
Lesione rarissima e aggressiva differenziata in sincizio trofoblastico Più frequentemente da placenta di donna che ha avuto gravidanza o aborto Metastasi molto precoce per via ematica e può dare emoperitoneo Cellule giganti, atipiche, polimorfonucleate
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Caratteristiche del teratoma maturo
Da cellule totipotenti, ha tessuti di tutti i tipi ben differenziati (solitamente via ectodermica, come cisti sebacee, capelli, denti Più spesso in donne giovani o bambine Causa sintomi da massa occupante spazio (solitamente unilaterale) e ha crescita lenta, con buona prognosi, am se rottura possibile senguinamento Possibile che in teratoma maturo si trovi teratoma immaturo, spesso avvolto da tessuto nervoso, motivo per cui riscontro di abbondante tessuto nervoso in un teratoma maturo è indicazione di approfondimento diagnostico
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Caratteristiche dell'endometriosi
Proliferazione ectopica di tessuto endometriale sotto stimolo estrogenico prolungato, tipicamente in ovaie, legamenti uterini, cavo del Douglas, peritoneo pelvico, cicatrici laparotomiche e più raramente ombelico, vagina, vulva e appendice ciecale (“bowel endometriosis”) Raramente disseminazione ematica (es. polmoni)
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Patogenesi di endometriosi
Reflusso di materiale mestruale che attraversa le tube ed eventualmente il peritoneo, rimanendo vitale, insediandosi e crescendo Si possono formare cisti che ciclicamente vanno incontro a ischemia, causando: 1) Sanguinamenti ciclici (anche emoperitoneo) 2) Dolore 3) Fibrosi e possibile infertilità
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IHC per endometriosi
1) CD10+: espresso da stroma endometriale e da LyB del centro germinativo 2) CK7+ (cellule ghiandolari)