Lezione 20 Flashcards
(8 cards)
Quale di questi film bellico-avventurosi realizzati durante il periodo fascista è incentrato sulle imprese coloniali italiane?
Un pilota ritorna
Uomini sul fondo
Luciano Serra, pilota
L’assedio dell’Alcazar
Luciano Serra, pilota
Quale di queste iniziative NON fa parte delle politiche di sostegno del settore cinematografico messe in campo dal fascismo negli anni TRENTA?
La creazione di Cinecittà
La creazione della Direzione Generale Cinema
La creazione dell’Istituto LUCE
La creazione del Centro Sperimentale di Cinematografia
La creazione dell’Istituto LUCE
Quale tra questi cineasti è celebre soprattutto per un ciclo di commedie dei “telefoni bianchi” interpretate da un giovane Vittorio De Sica?
Alessandro Blasetti
Mario Camerini
Roberto Rossellini
Augusto Genina
Mario Camerini
In quale anno viene varata la Legge Alfieri, che costituisce il più organico provvedimento legislativo dei epoca fascista in merito alla cinematografia?
1940
1934
1938
1935
1938
Quale di questi non è uno degli scenari nei quali vengono normalmente ambientati i film bellico-avventurosi di epoca fascista?
La guerra in Africa Orientale
La prima guerra mondiale
La guerra civile in Spagna
La seconda guerra mondiale
La prima guerra mondiale
A quale cineasta si ispira Roberto Rossellini per i tre film di guerra da lui diretti tra il 1941 e il 1943?
Mario Camerini
Francesco De Robertis
Alessandro Blasetti
Goffredo Alessandrini
Francesco De Robertis
Parlate dei principali generi e delle principali opere del cinema italiano negli anni del fascismo
I generi predominanti erano:
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La commedia, spesso definita spregiativamente dei “telefoni bianchi”, caratterizzata dal gusto per i ricchi interni modernisti. Mario Camerini è un regista associato a questo genere.
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Lo storico-avventuroso, un genere di propaganda indiretta che collegava grandi eventi del passato al presente fascista. Alessandro Blasetti fu una figura di rilievo in questo genere.
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Il genere bellico-avventuroso, utilizzato per veicolare messaggi più indiretti. Gli scenari tipici erano la Guerra civile in Spagna, la guerra in Africa Orientale (imprese coloniali) e la Seconda guerra mondiale. Film di Augusto Genina e Goffredo Alessandrini rientravano in questo genere. Alcuni cineasti in questo genere, come Francesco De Robertis e Roberto Rossellini, adottavano un approccio meno enfatico e più asciutto.
Parlate della politica cinematografica del fascismo a partire dalla svolta degli anni Trenta
A partire dagli anni Trenta, con l’arrivo del sonoro nel 1930, il fascismo si accorge del potenziale del cinema per veicolare una propaganda più sottile.
Nel 1934 viene creata la Direzione Generale della Cinematografia, affidata a Luigi Freddi, con il compito di potenziare l’industria. Freddi, ammiratore del cinema hollywoodiano, puntava su film di intrattenimento che divertissero il pubblico, mantenendosi lontani da temi politici espliciti.
Sotto la sua guida, lo Stato interviene con misure strutturali, creando il Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1934 per la formazione di professionisti e inaugurando gli studi di Cinecittà nel 1937.
Parallelamente, vengono introdotte politiche di sostegno ai privati, come i premi “di qualità” (dal 1931) basati sugli incassi, i buoni di doppiaggio (dal 1933) per incentivare il finanziamento da parte dei noleggiatori, e un sistema di anticipazioni statali e credito tramite la BNL (dal 1935).
Una svolta decisiva si ha nel 1938 con due interventi chiave: l’istituzione del Monopolio Film Esteri che limita la concorrenza hollywoodiana e la Legge Alfieri che abolisce le agevolazioni dirette a favore di un potenziamento del credito BNL e premi automatici, favorendo un oligopolio di grandi case di produzione. Questo sistema di sostegno e controllo sarà mantenuto anche nel dopoguerra.