Lezione 30 Flashcards
(7 cards)
In quale momento della sua carriera Alfred Hitchcock si trasferisce negli Stati Uniti d’America?
In occasione della realizzazaione di Rebecca (1940)
In occasione della realizzazione di Nodo alla gola (1948)
In occasione della realizzazione di Psycho (1960)
In occasione della realizzazaione di Blackmail (1929)
In occasione della realizzazaione di Rebecca (1940)
Quale delle seguenti è una delle caratteristiche che i film di tensione di Hitchcock presentano fin dagli anni Trenta?
Un parallelo intreccio romantico
La dinamica del doppio inseguiento
Il protagonista è un individuo comune
Tutte e tre le altre risposte sono esatte
Tutte e tre le altre risposte sono esatte
Come viene articolata la dinamica della suspense nella sequenza analizzata di La finestra sul cortile?
La protagonista femnminile, come lo spettatore, prova la suspense perché a differenza del suo compagno sa in anticipo dell’imminente arrivo dell’assassino
La protagonista, come lo spettatore, prova la suspense perché a differenza del suo compagno viene colta di sorpresa dall’imminente arrivo dell’assassino
Il protagonista, come lo spettatore, prova la suspense perché a differenza della sua compagna sa in anticipo dell’imminente arrivo dell’assassino
Il protagonista, come lo spettatore, prova la suspense perché a differenza della sua compagna viene colto di sorpresa dall’imminente arrivo dell’assassino
Il protagonista, come lo spettatore, prova la suspense perché a differenza della sua compagna sa in anticipo dell’imminente arrivo dell’assassino
Quale di questi meccanismi del thriller è il più caro a Hitchcock?
Il “whodunit”, nel quale lo spettatore deve indovinare l’identità di un assassino, che verrà rivelata solo alla fine del film.
Nessuno dei meccanismi elencati nelle altre risposte
La “sorpresa”, nella quale lo spettatore viene scioccato da un evento imprevedibile sia per lui che per i personaggi.
La “suspense”, nella quale lo spettatore prova tensione a causa di evento imprevisto noto a lui ma non ai personaggi.
La “suspense”, nella quale lo spettatore prova tensione a causa di evento imprevisto noto a lui ma non ai personaggi.
Quale di questi attori non è un abituale collaboratore di Hitchcock nei suoi film degli anni Cinquanta
Gregory Peck
Grace Kelly
James Stewart
Cary Grant
Gregory Peck
Delineate le principali tappe della carriera di Alfred Hitchcock, citando per ognuna almeno due delle sue opere principali
La carriera di Alfred Hitchcock può essere suddivisa in diverse fasi principali:
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Gli esordi e la carriera in Gran Bretagna (dagli anni ‘20 alla fine degli anni ‘30)
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Hitchcock inizia la sua carriera nel cinema britannico a partire dal 1919, ricoprendo vari ruoli di apprendistato.
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Esordisce alla regia nel 1925 con The Pleasure Garden.
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Si fa notare dalla critica con The Lodger (Il pensionante, 1926), considerato il primo film con il suo stile distintivo.
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Esordisce nel sonoro con successo con Blackmail (Ricatto, 1929).
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Raggiunge l’apice della carriera britannica nel periodo 1933-1938, specializzandosi nel thriller con un ciclo di spy stories. Opere principali di questa fase includono Il club dei 39 (The Thirty-Nine Steps, 1935) e La signora scompare (The Lady Vanishes, 1938). Questo stile sviluppato anticipa la successiva produzione americana.
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La prima fase della carriera americana (Anni Quaranta)
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Nel 1938 viene ingaggiato dal produttore David O. Selznick e si trasferisce a Hollywood.
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Il suo primo film americano, Rebecca la prima moglie (Rebecca, 1940), ottiene un grandissimo successo, vince l’Oscar come miglior film e facilita la sua integrazione nell’industria americana.
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Durante gli anni Quaranta, è legato contrattualmente a Selznick ma viene anche “prestato” ad altri studios per i quali dirige film di spionaggio di carattere antinazista e altre opere che mescolano humour e suspense.
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Il punto più alto raggiunto dal regista nel decennio è rappresentato da Notorious, l’amante perduta (Notorious, 1946), una straordinaria spy story caratterizzata da una commistione tra thriller e intreccio amoroso. Altre opere importanti del decennio sono Io ti salverò (Spellbound, 1945) e Il prigioniero di Amsterdam (Foreign Correspondent, 1940).
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L’esperienza di produzione indipendente (Fine anni ‘40 - inizio ‘50)
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Alla fine degli anni Quaranta, terminata la collaborazione con Selznick, tenta la produzione indipendente fondando la Transatlantic Pictures.
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Per questa società dirige Nodo alla gola (Rope, 1948), un film originale sul piano tecnico-stilistico e noto per l’uso del piano-sequenza dissimulato. L’insuccesso del film successivo porterà alla chiusura della società.
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Gli anni Cinquanta: L’apice della carriera hollywoodiana
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Questo decennio costituisce l’apice della carriera hollywoodiana di Alfred Hitchcock, in cui raggiunge la sua piena maturità espressiva.
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Diviene produttore dei propri film per conto delle major, il che gli consente un quasi assoluto controllo sul proprio lavoro.
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Le opere di questa fase si avvalgono di collaboratori fissi eccezionali e di interpreti come Cary Grant, James Stewart e Grace Kelly.
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Tra le sue opere più importanti di questa fase vi sono La finestra sul cortile (Rear Window, 1953) e La donna che visse due volte (Vertigo, 1958). Altri titoli rilevanti includono L’uomo che sapeva troppo (1956) e Intrigo internazionale (North by Northwest, 1959).
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Gli anni Sessanta: Sperimentazione e nuovi generi
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Gli anni Sessanta si aprono con l’apparizione di Psycho (1960), considerato uno dei suoi capolavori più influenti, rivoluzionario per violenza e struttura narrativa, sconfinando nell’horror.
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Segue Gli uccelli (The Birds, 1963), anch’esso votato alla sperimentazione e ammiccante al genere catastrofico.
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Gli anni del declino (dagli anni ‘60 agli anni ‘70)
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La stagione creativa si interrompe bruscamente con l’insuccesso di Marnie (1964).
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Hitchcock riduce fortemente la sua produzione, dirigendo solo quattro film in un decennio.
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Nonostante ciò, Frenzy (1971), un thriller ambientato a Londra, è considerato dalla critica il suo ultimo capolavoro.
Secondo Alfred Hitchcock, la suspense è un elemento fondamentale del thriller e si distingue nettamente dalla sorpresa. La differenza cruciale risiede nella conoscenza dello spettatore.
Nella sorpresa, lo spettatore ha lo stesso livello di conoscenza dei personaggi. Un evento improvviso (come l’esplosione di una bomba) lo coglie impreparato, generando uno shock emotivo di breve durata.
Nella suspense, invece, lo spettatore ha una conoscenza della situazione narrativa superiore a quella dei personaggi coinvolti. Sa in anticipo che un evento pericoloso sta per verificarsi (ad esempio, c’è una bomba sotto il tavolo che esploderà a una certa ora). Questa conoscenza anticipata genera una lunga tensione nello spettatore, che si chiede quale sarà la sorte dei protagonisti ignari del pericolo. La situazione diventa interessante proprio perché il pubblico “partecipa” emotivamente, volendo avvertire i personaggi.
