Lezione 29 Flashcards
(6 cards)
Come sono concepiti i “piani sequenza” utilizzati da Orson Welles in Quarto potere?
Si tratta di inquadrature lunghe quanto un’intera sequenza, nelle quali il normale montaggio è sostituito dalla disposizione degli oggetti in profondità di campo.
Si tratta di inquadrature lunghe quanto un’intera sequenza, nella quale il normale montaggio è sostituito da piccoli aggiustamenti della messa a fuoco dell’obiettivo.
Si tratta di frammenti di un’unica inquadratura lunga quanto un’intera sequenza, ma nella quale sono stati introdotti piccoli “salti” di montaggio per confondere la
percezione dello spettatore.
Si tratta di inquadrature lunghe quanto un’intera sequenza, nella quale il normale montaggio è sostituito dai movimenti della macchina da presa.
Si tratta di inquadrature lunghe quanto un’intera sequenza, nelle quali il normale montaggio è sostituito dalla disposizione degli oggetti in profondità di campo.
Quale importante direttore della fotografia ha dato un contributo fondamentale all’elaborazione dei piani sequenza di Quarto potere e Piccole volpi?
Gregg Toland
André De Toth
André Bazin
Budd Boetticher
Gregg Toland
In cosa consiste l’importanza dei “piani sequenza” di Orson Welles, secondo il teorico André Bazin?
Lasciano lo spettatore libero di decidere a quali elementi della scena prestare maggiore attenzione, ricostruendo autonomamente il senso della vicenda
Selezionano in anticipo ciò che è necessario che lo spettatore veda, permettendogli di comprendere più chiaramente lo sviluppo della vicenda.
Selezionano in anticipo ciò che è necessario che lo spettatore veda, conferendo maggiore ritmo all’azione.
Attribuiscono un supplemento di senso rispetto alla realtà riprodotta, come il montaggio “sovrano” del cinema muto sovietico.
Lasciano lo spettatore libero di decidere a quali elementi della scena prestare maggiore attenzione, ricostruendo autonomamente il senso della vicenda
In che senso la struttura narrativa di Quarto potere costituisce una sfida ai canoni del cinema classico?
Il film è costruito come una serie di flashback che si intrecciano gli uni con gli altri, non necessariamente in ordine cronologico.
Il film utilizza per la prima volta nella storia del cinema l’espediente del flashback.
Il film ha una durata superiore alla media delle pellicole dell’epoca.
Il film non rivela mai allo spettatore il significato della parola “Rosebud”, pronunciata dal protagonista all’inizio del film.
Il film è costruito come una serie di flashback che si intrecciano gli uni con gli altri, non necessariamente in ordine cronologico.
Quale di questi adattamenti shakespeariani non è stato realizzato da Orson Welles?
Amleto (1948)
Otello (1952)
Macbeth (1948)
Falstaff (1966
Amleto (1948)
Parlate della carriera di Orson Welles, soffermandovi sulle sue opere più importanti e sulle caratteristiche del suo cinema
La carriera di Orson Welles iniziò fuori dall’industria cinematografica, con una forte passione per il teatro fin da giovane. Dopo esperienze in Irlanda, fondò il Mercury Theatre nel 1937. Divenne una celebrità nazionale nel 1938 grazie a un famoso radiodramma de La guerra dei mondi che causò panico nel pubblico.
Questo successo gli valse un contratto con la RKO che lo portò a dirigere il suo primo film, Quarto potere (Citizen Kane, 1941). Questo film è considerato un punto di svolta che contribuì ad aprire la strada al cinema moderno. Le sue innovazioni furono notevoli:
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Una struttura narrativa complessa con molteplici flashback intrecciati, distaccandosi dalle convenzioni classiche.
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Una messa in scena che sollecita l’apporto attivo dello spettatore, grazie all’uso della profondità di campo inedita per l’epoca (realizzata con Gregg Toland), che teneva a fuoco elementi in primo piano e sullo sfondo, e del piano sequenza.
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L’impiego di angolazioni inusuali (plongée e contre-plongée) che, associate alle lenti grandangolari, creavano effetti antinaturalistici.
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L’alternanza tra lunghi piani-sequenza e sequenze brevi che riassumono ampi periodi tramite montaggio concitato ed effetti ottici.
Nonostante l’apprezzamento della critica, Quarto potere fu un fiasco al botteghino. Questo, unito a crescenti interferenze dei produttori, segnò la sua carriera hollywoodiana. Proseguì le ricerche con L’orgoglio degli Amberson (1942), ma il film fu pesantemente rimaneggiato. Diresse poi il noir La signora di Shanghai (1948).
Alla fine degli anni ‘40, i conflitti con Hollywood lo portarono a emigrare in Europa, dove lavorò spesso con budget limitati. Realizzò un’ideale trilogia shakespeariana: Macbeth (1949), Otello (1952) (considerato tra i suoi migliori adattamenti shakespeariani), e Falstaff (1966). Questa modalità di lavoro intermittente diede ai film come Otello e Rapporto confidenziale (1955) uno stile più brusco e frammentario rispetto alle opere degli anni Quaranta. Tornò brevemente negli USA per dirigere il memorabile noir L’infernale Quinlan (1958), noto per uno spettacolare piano-sequenza di apertura. Il suo ultimo film fu F come falso (1975).
Le innovazioni formali di Welles, in particolare l’uso del piano-sequenza in profondità di campo, ebbero una grande influenza nella teoria cinematografica europea del dopoguerra, venendo rivalutate dal critico francese André Bazin. Bazin vedeva in queste tecniche un maggiore realismo rispetto al montaggio tradizionale.