obiettivi generali della selezione nelle principali specie di interesse zootecnico Flashcards
(48 cards)
Prima del 1700, esisteva il miglioramento genetico animale?
No, fino al 1700 non esisteva un approccio strutturato al miglioramento genetico.
Chi fu Robert Bakewell e quale contributo diede al miglioramento genetico?
Bakewell (1725-1795) introdusse la registrazione accurata delle prestazioni degli animali e l’uso della consanguineità per identificare i migliori riproduttori.
Cosa stabilirono Wright e Lush nel 1931?
Definiscono i principi del miglioramento genetico, sottolineando l’importanza di valutare gli animali per stimarne il valore genetico e riproduttivo.
Quali sono i tre pilastri dell’era genomica attuale?
Identificazione degli animali
Registrazione dei caratteri
Aumento della consanguineità (controllata)
Come influisce il miglioramento genetico sull’efficienza produttiva?
Aumenta la produzione per capo, riducendo sprechi ed emissioni (es. meno metano, migliore conversione alimentare).
Quali sono alcuni benefici ambientali del miglioramento genetico?
Bovini da latte: Più latte con meno emissioni di metano.
Suini: Maggiore prolificità → meno CO₂ emessa per capo.
Riduzione dell’azoto nel suolo grazie a meno vacche più produttive.
Perché i sistemi intensivi inquinano meno di quelli estensivi?
Producono più cibo per unità di risorsa (terreno, acqua) con minori emissioni pro capite.
È possibile convertire tutti i sistemi intensivi in estensivi?
No, perché si produrrebbe meno cibo e l’impatto ambientale totale aumenterebbe.
Cos’è un programma di miglioramento genetico?
È un programma che mira a migliorare le generazioni future di animali attraverso la selezione di riproduttori in base al loro valore genetico, utilizzando tecniche di registrazione, analisi fenotipica e genotipica, e programmi di accoppiamento mirati.
Quali sono le 7 fasi principali di un programma di miglioramento genetico?
1 Analisi dello scenario produttivo (presente e futuro)
2 Definizione degli obiettivi di selezione
3 Raccolta delle informazioni (pedigree, fenotipi, genotipi)
4 Criteri di selezione (modelli e calcolo degli indici genetici)
5 Selezione e programmazione degli accoppiamenti
6 Implementazione nelle popolazioni zootecniche
7 Valutazione del progresso genetico e della diversità genetica
Cosa si intende per “analisi dello scenario produttivo”?
Si valuta come e perché si allevano gli animali, definendo lo scopo dell’allevamento (es. efficienza alimentare nei broiler, comportamento nei cani).
Cosa sono gli obiettivi di selezione?
Sono i tratti che si vogliono migliorare nelle future generazioni (es. produzione di latte, resistenza alle malattie, fertilità).
Perché è importante definire un indice di selezione?
Perché permette di valutare economicamente i caratteri rilevanti e selezionare i migliori riproduttori in modo oggettivo.
Quali livelli considera la definizione del sistema produttivo?
Livello individuale (animale)
Livello aziendale (allevamento)
Livello di filiera
Livello macroeconomico (regionale/nazionale)
Quali dati sono necessari per un programma di miglioramento genetico?
Fenotipi (caratteristiche misurabili, es. peso, produzione di latte)
Pedigree (relazioni di parentela)
Genotipi (dati genetici, marcatori DNA)
Perché il pedigree è importante?
Perché il miglioramento genetico si basa sulla trasmissione ereditaria dei caratteri, e conoscere le parentele aiuta a stimare il valore genetico.
Come si utilizzano i genotipi nel miglioramento genetico?
Si analizzano marcatori genetici per identificare varianti associate a tratti desiderabili (es. resistenza a malattie).
Come si calcola il valore genetico di un animale?
Attraverso modelli statistici che combinano dati fenotipici, pedigree e genotipi per stimare la trasmissibilità dei tratti.
Come vengono scelti i riproduttori?
In base al loro valore genetico, utilizzando indici di selezione per massimizzare il miglioramento nelle generazioni future.
Perché non tutti gli animali diventano riproduttori?
Solo i migliori lasciano progenie; gli altri sono destinati alla produzione (es. carne, latte) senza contribuire alla riproduzione.
Come si valuta l’efficacia di un programma di miglioramento genetico?
Monitorando il progresso genetico (miglioramento dei tratti nel tempo) e la diversità genetica (evitando eccessiva consanguineità).
Perché è importante mantenere diversità genetica?
Per evitare problemi come ridotta fertilità o aumento di malattie ereditarie dovute a troppa omozigosi.
Perché alcuni difetti genetici non si manifestano?
Perché molti geni dannosi sono recessivi: negli eterozigoti (portatori sani), l’allele dominante maschera l’effetto negativo.
Qual è il minimo di marcatori genetici necessari per analisi statistiche?
Almeno 3, poiché con meno non si ottengono risultati significativi.